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Il presidente della Repubblica albanese Bujar Nishani ha annunciato ieri la convocazione del Consiglio nazionale di sicurezza per discutere sul fenomeno della coltivazione di marijuana. “Si tratta di un problema serio, ormai diffuso in tutto il paese. Esiste una preoccupazione non solo da parte delle istituzioni di sicurezza e di intelligence albanesi ma anche di quelle dei nostri partner. Percio’ il Consiglio di sicurezza si riunira’ per discutere su come affrontare questa seria sfida”, ha dichiarato Nishani in un discorso all’Universita’ di Scutari. Il fenomeno e’ al centro del dibattito politico, con l’opposizione che accusa le autorita’ di “complicita’ con le organizzazioni criminali del narcotraffico”, e il governo che dall’altra parte dichiara di essere “seriamente impegnato nella lotta contro le coltivazioni e il traffico di marijuana”.

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Nel 2016, secondo i dati della Guardia di Finanza, sul 17 per cento del territorio controllato con il suo aereo, la superficie identificata e’ stata di 213,4 ettari, quasi cinque volte superiore, rispetto a quella identificata nel 2015. Fino alla meta’ dello scorso settembre, sono state infatti oltre 2,4 milioni le piante di cannabis distrutte dalla polizia albanese grazie anche alle segnalazioni avute dalla missione della Guardia di finanza. Ma per le autorita’ cio’ non indicherebbe una diffusione del fenomeno, quanto una sua lotta piu’ serrata. Secondo i dati diffusi dalla polizia, in manette sarebbero finite 248 persone durante 1260 operazioni in tutto il paese, nelle quali sono stati impegnati 8900 agenti e 2630 mezzi. Gli interventi via terra della polizia, in oltre 2 mila piantagioni, hanno avuto un costo di oltre 520 milioni di lek, pari a circa 3,7 milioni di euro. Altre tonnellate di marijuana sono state sequestrate invece nelle ultime settimane, mentre sono cresciuti anche i casi di sequestri in Grecia ed in Italia della droga proveniente dall’Albania.

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Il premier albanese Edi Rama ha contestato la convocazione da parte del presidente della Repubblica Bujar Nishani del Consiglio nazionale di sicurezza per discutere sul fenomeno della coltivazione della marijuana. In un suo post sul social media Facebook, Rama ha accusato direttamente il capo dello Stato di fare il gioco del partito democratico, Pd, principale forza di opposizione di centro destra guidata da Lulzim Basha, di cui lo stesso Nishani e’ stato tra gli esponenti prima di diventare presidente della Repubblica nel 2012. “Meglio convocare il Consiglio nazionale del Pd, le redazioni dei loro giornali e portali online”, scrive Rama. Nishani ha annunciato ieri l’intenzione di convocare il Consiglio nazionale di sicurezza, affermando che il fenomeno di coltivazione della marijuana “e’ un problema serio, ormai diffuso in tutto il paese”.

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A parere di Nishani “esiste una preoccupazione non solo da parte delle istituzioni di sicurezza e di intelligence albanesi, ma anche di quelle dei nostri partner. Percio’ il Consiglio di sicurezza si riunira’ per discutere su come affrontare questa seria sfida”, ha dichiarato il presidente della Repubblica, in un discorso all’Universita’ di Scutari. Il fenomeno e’ al centro del dibattito politico, con l’opposizione che accusa le autorita’ di “complicita’ con le organizzazioni criminali del narcotraffico”, e il governo che dall’altra parte dichiara di essere “seriamente impegnato nella lotta contro le coltivazioni e il traffico di marijuana”.

Nel suo post su Facebook rispondendo alla proposta di Nishani, il premier Rama ha allegato una lettera inviata al ministro dell’Interno albanese Saimir Tahiri da parte del commissario europeo per gli affari interni Dimitris Avramopoulos, relativa alla lotta delle autorita’ di Tirana al fenomeno della coltivazione di marijuana “come nostro contributo alla riunione”, scrive Rama. Nella lettera, il commissario Ue si congratula con il ministro Tahiri “per gli sforzi intrapresi insieme alla Guardia di finanza italiana. I risultati ottenuti dimostrano che siete sulla giusta via. Incoraggio le autorita’ albanesi a proseguire con energia nella grande lotta alla criminalita’ organizzata”, sottolinea Avramopulos. Nel 2016, secondo i dati della Guardia di finanza, la superficie identificata per la coltivazione e’ stata di 213,4 ettari, quasi cinque volte superiore rispetto a quella identificata nel 2015.

Fino alla meta’ dello scorso settembre, sono state infatti oltre 2,4 milioni le piante di cannabis distrutte dalla polizia albanese grazie anche alle segnalazioni avute dalla missione della Guardia di finanza. In manette sarebbero finite 248 persone durante 1260 operazioni in tutto il paese, nelle quali sono stati impegnati 8900 agenti e 2630 mezzi. Altre tonnellate di marijuana sono state sequestrate invece nelle ultime settimane, mentre sono cresciuti anche i casi di sequestri in Grecia ed in Italia della droga proveniente dall’Albania.

 

FONTE: ADUC

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