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Abbiamo di recente letto un articolo interessantissimo tradotto sul sito della Million Marijuana March Italia, anticipato da un comunicato del quale condividiamo ogni aspetto ed ogni analisi e che pertanto ci teniamo a riportare sulle nostre pagine.

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Mentre in Canada, grazie al monopolio, il Dipartimento della Salute, la Monsanto e la Cannabis viaggiano già sullo stesso binario, in Italia quali saranno le multinazionali affiancheranno l’intergruppo nella nuova corsa all’oro? Hanno già deciso a chi affidare le poche concessioni del futuro monopolio e c’è chi già sa di farne parte, ancora prima che la legge venga varata?

Al fine di facilitarne la diffusione, oltre che per invitare tutti e tutte a riflettere, proponiamo di seguito la traduzione in italiano di un articolo da noi ritenuto molto descrittivo dello stato dell’arte, pubblicato lo scorso primo febbraio sul portale Cannabis in Canada, uno tra i più accreditati di tutta la comunità cannabica canadese.

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Ciò che viene messo in evidenza nell’articolo è l’aggravarsi costante di una situazione già critica in precedenza e che, in passato, anche noi avevamo fatto il possibile per descrivere dal nostro sito web, attraverso la pubblicazione nel maggio 2014 di due approfondimenti sui pericoli della finanza che si avventa nella nuova corsa all’oro.

Esempio drammatico di come, oltre al danno, a volte capiti di dover subire anche la beffa, questi sciacalli senza alcun ritegno trasformano in lecito profitto per se stessi ciò che fino ad un attimo prima – e sempre per salvaguardare i propri interessi – ci hanno tenacemente vietato in nome del proibizionismo, persino a chi pareva essersene (temporaneamente) liberato (vedi:http://goo.gl/rnJNKO).

Stiamo parlando del monopolio della cannabis in Canada, uno stato federale assai lontano dalla nostra realtà, ma non abbastanza da non poter scorgere numerose analogie con l’Italia per quanto riguarda l’approccio dei rispettivi governi nei confronti della stessa tematica.

Fino all’entrata in vigore della normativa del 2013, con cui è stato definitivamente regolato l’impiego della medical cannabis in Canada, il precedente decreto del 2001 aveva infatti la stessa impostazione della proposta di legge recentemente depositata presso il parlamento italiano dal cosiddetto “Intergruppo Cannabis Legale”, caratterizzata da una (apparente) apertura allacoltivazione personale ed allo sviluppo dei Cannabis Social Clubs, seppur di fatto vincolata ad un regime di monopolioche, nel caso del Canada, non ha tardato a prendere il sopravvento.

Nell’aprile 2014, infatti, con un decreto promulgato per questione di sicurezza e salute pubblica – e grazie ad un archivio con le generalità di tutti i fruitori della “libera” coltivazione di cannabis e l’esatta ubicazione delle coltivazioni, che era obbligatorio comunicare per ottenere le concessioni – il nuogo governo di destra canadese, che da poco era cambiato, ha imposto a più di trentasettemila privati cittadini di distruggere le proprie piante, i semi ed eventuali scorte di cannabis legalmente detenute fino a quel momento, affidandone la produzione e la vendita a pochissime società concessionarie, ad oggi circa 27 in tutto il paese.

Quali avrebbero potuto mai essere le conseguenze più o meno immediate dell’accentramento dell’offerta nelle mani di un solo fornitore che opera protetto da barriere giuridiche impenetrabili, per tutti coloro che sono stati costretti ad accettarecompromessi definiti “necessari”, ma che palesemente corrispondono alla tutela degli interessi di pochi, in cambio della privazione dei diritti, della dignità e del benessere dei popoli, è abbastanza facile immaginarlo e, a tal proposito, nostro malgrado, il Canada né è la testimonianza concreta per tutti, fatta eccezione per chi preferisce far finta di non vedere.

Non solo il prezzo medio della cannabis canadese ha via via subìto un vertiginoso aumento (dai precedenti 3-4 dollari canadesi al grammo, agli attuali più di 12), con una diminuzione altrettanto drastica delle varietà fino a quel momento disponibili, ma c’è anche molto altro di ben peggiore. Alle pochissime società concessionarie di medical cannabis, infatti, vanno imputati l’impiego di tecniche di coltivazione pericolose e l’utilizzo di prodotti nocivi, con il tacito benestare del Dipartimento della Salute canadese ed il coinvolgimento di multinazionali del calibro della Monsanto.

Quanto sta avvenendo in Canada – che è possibile approfondire proseguendo la lettura dell’articolo di seguito tradotto – accorcia terribilmente le distanze tra noi ed una realtà (apparentemente) così lontana, non solo in virtù dell’empatia istintiva e solidale che in questo momento è impossibile non provare per la comunità cannabica canadese, costretta a dover spezzare catene ancora più corte da poco reintrodotte, ma anche per via di quelle analogie di cui sopra, che è inevitabile si trasformino inminacce tangibili e reali per noi, qui in Italia. Il nostro è un paese con la fama tristemente nota in tutto il mondo per essere uno tra i più corrotti e più collusi di sempre, dove la responsabilità e l’etica politica non sono di casa e tutto è in vendita al miglior offerente, compresi i Diritti dei cittadini.

Del resto, è bastato che la proposta di legge per il monopolio fosse semplicemente depositata in parlamento per assistere alla nascita “improvvisa” ed al rapito incalzare sulle principali testate giornalistiche online di una specie di brand nazionale della cannabis, con lo stesso nome di un marchio europeo registrato dalla Nestlé: (vedi:https://oami.europa.eu/eSearch/#details/trademarks/W10388333). Nessuno sa bene chi siano costoro e perché mai godano di tanta visibilità sui media, dato che per motivi incomprensibili hanno deciso di mantenere il più assoluto anonimato, ma il fatto che si ispirino al modello Eataly è già tutto un programma (vedi: http://goo.gl/4qYdkr).

Promettono di fare faville non appena sarà istituito il monopolio di stato per la commercializzazione della cannabis e, intanto, non avendo alcuna intenzione di perdere tempo, stanno già diffondendo attraverso il proprio sito web le condizioni commerciali per l’apertura dei franchising: 25.000 EURO in “diritti d’ingresso” ed almeno 40.000 EURO per l’arredamento uniformato dei punti vendita, con l’intento di introdurre ogni mese sul mercato nuove varietà di cannabis protette da copyright (vedi: http://goo.gl/gvehhQ).

https://www.facebook.com/NativaFranchising/
 esempi di brand di Nativa

 

Ci chiediamo chi ci sia dietro questo progetto e le ragioni di così tanta ed incondizionata fiducia, persino da quella rivista di settore che si definisce “LA PIÙ CORAGGIOSA D’ITALIA”, ma che di fatto si mostra accondiscendente e servile come al solito, proponendo un’intervista priva delle più elementari domande (vedi: http://goo.gl/0353tF). Perché mai un imprenditore che volesse investire nella “cannabis legale” dovrebbe affidarsi ad una formula di franchising (pure piuttosto esosa per affiliazione e arredi conformi al marchio)?

Questa formula sottintende uno scenario nel quale chi ambirebbe ad ottenere concessioni commerciali dovrebbe rivolgersi a loro per le sub concessioni, non potendo aprire un’attività di questo tipo se non esclusivamente affiliandosi ad uno dei pochi concessionari autorizzati dal monopolio, con l’obbligo di vendere ai loro prezzi, solo le varietà imposte e con le loro tecniche di coltivazione. C’è forse qualcuno che conosce questa legge e i suoi capitolati applicativi prima ancora che la legge stessa venga promulgata? C’è chi già oggi sa quante e a chi verranno affidate le concessioni e, grazie alla certezza di essere tra costoro, è già ora in grado di sviluppare il proprio business plan raccogliendo prenotazioni per i suoi futuri sub-appalti?

Per quanto ci riguarda, fatto salvo il DIRITTO IRRINUNCIABILE di ognuna/o di coltivare le proprie piante di cannabis, individualmente oppure in forma associata, come ben chiarito nella Carta di Genova 2014 agli ARTT. 12, 13 e 14 (vedi:http://goo.gl/DUMgd3), noi non avremmo nulla in contrario – e lo abbiamo ampiamente spiegato – se, chi preferisse comunque acquistare piuttosto che autoprodurre, si rivolgesse ai concessionari del mercato governativo, ai tabaccai, ai negozi specializzati o “franchising” che dir si voglia.

Non siamo contro il mercato e neppure contro i controlli qualitativi delle società concessionarie che si occuperebbero della produzione su larga scala, tant’è che sono espressamente nominate le aziende negli ultimi righi dell’ART. 13 della citata “Carta di Genova 2014”, che così recita: “… Inoltre, per tutte le associazioni o aziende che producono per conto terzi, vanno previsti standard qualitativi nel rispetto dei dettami dell’agricoltura biologica, da verificare con analisi periodiche e certificate …”.

Tuttavia, fatte queste premesse, qualora il senatore Benedetto Della Vedova (& Co.) non volessero prenderle in seria considerazione, confidando illusoriamente in una nostra rassegnazione alla beffa di dover comprare in un regime di monopolio e ai loro prezzi, solo le varietà imposte dalle multinazionali e con le loro tecniche di coltivazione, probabilmente rimarrebbero molto sorpresi nel constatare quanto siano numerose le persone che sbarrerebbero loro la strada.

Non siamo gli unici al mondo a rifiutare e contrastare il monopolio e i suoi oligopoli sottoprodotti e, infatti, proprio per questi stessi motivi, nel novembre 2015 il 64% dei residenti in Ohio ha bocciato tramite referendum la “Issue 3”, che avrebbe affidato produzione e distribuzione al monopolio. Bocciarono il referendum pro monopolio non perché proibizionisti, ma proprio perché l’opinione pubblica dell’Ohio, in larghissima maggioranza a favore della legalizzazione, decise così scegliendo di non proibire la coltivazione personale (vedi: http://goo.gl/XTJjmb).

OHIO ISSUE 3 REFERENDUM

Se non tolgono la comunicazione obbligatoria del luogo delle coltivazioni e se non avremo nel testo garanzie sufficienti che le coltivazioni personali, casalinghe o in associazione sul modello dei CSC non verranno mai più cancellate alla successiva finanziaria, noi ci metteremo di traverso, mentre, invece, se facessero retromarcia ascoltandoci, dando a noi ciò che già ci appartiene come il diritto alla autoproduzione, invece di contrastarli riempiremmo le piazze a favore di una proposta che diverrebbe una mediazione accettabile.

Del resto, seppur inascoltati, noi abbiamo iniziato a riempire le piazze contro la legge Fini-Giovanardi molti anni prima che divenisse legge e fino alla sua cancellazione, ad opera della Corte Costituzionale e non certo per merito del parlamento, che sotto la “guida” del governo Letta, tentò addirittura di salvarla, chiedendo l’intervento dell’Avvocatura Dello Stato (vedi:http://goo.gl/px9gCG).

Dove erano questi intergruppisti e cosa hanno fatto in questo ultimo decennio per tentare di cancellarla?

Il loro coordinatore e primo estensore di quella che oggi è definita la proposta per la cannabis legale, il senatore Della Vedova, è stato eletto nel 2006, alle elezioni di pochi mesi dopo il decreto per le olimpiadi di Torino, nel quale fu inserita la Fini-Giovanardipoi trasformata in legge che non a caso è la 49/06.

Della Vedova fu candidato come indipendente nelle liste di Forza Italia, nella circoscrizione Piemonte 1, subito dopo la sua elezione aderì al gruppo parlamentare di Forza Italia (vedi: https://goo.gl/nMC7WJ), formazione propulsiva di quella destra allora di governo che volle fortemente, ottenne e difese quella legge non più in vigore dal febbraio 2014 e che procurò innumerevoli sciagure.

Tranne rare eccezioni come Luigi Manconi, dov’erano i parlamentari del PD che ora affollano l’Intergruppo Cannabis Legale, quando persone innocue e pacifiche come Aldo Bianzino venivano arrestate per poche piante personali nel proprio orto, in località remota e isolata tra i monti umbri, morendo in carcere a poche ore di distanza? E cosa fecero per cancellare quella legge dal 2006 al 2014?

Cosa fece l’attuale PD che, seppur con nomi diversi, in quegli anni fu più volte al governo? Dal 2006 al 2008 erano l’Ulivo diProdi, dal 2011 al 2013 nel governo Monti e dal 2013 al 2014 nel governo Letta, che cadde il 14 febbraio del 2014, all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale che cancellò la Fini-Giovanardi. Cosa fece Pippo Civati nel PD, dalla fondazione nel 2007 fino alla sua recente fuoriuscita, per fondare un “nuovo” partito “Possibile”? Cosa facevano prima della loro elezione i senatori e deputati del Movimento 5 Stelle aderenti all’Intergruppo, dei e delle quali non ci risultano personali e precedenti impegni antiproibizionisti?

Possibile che ora si scoprono tutti pro legalizzazione e quanto questo dipende dal fatto che si tratta di un mercato stimato in diversi miliardi di euro annui?

Diffidiamo dai politici per professione, lautamente pagati con denaro pubblico, imbonitori per lavoro che mai hanno coltivato e mai si coltiverebbero una sola pianta rischiando la galera e domandatevi quale possa essere la cannabis migliore e più sicura per il vostro consumo, quella coltivata personalmente e/o da persone di propria fiducia oppure quella che vorrebbero, con l’inganno, costringervi ad acquistare dai concessionari del monopolio.

Come avrete modo di leggere nell’articolo che segue, l’autoproduzione e la cannabis bene comune sono oramai divenuti presupposti inderogabili oltre che per motivi etici anche per questione di sicurezza e salute pubblica.

Buona lettura,

MILLION MARIJUANA MARCH (Italia)

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Dipartimento della Salute canadese

MONSANTO and Health Canada Cannabis

di Freddie Pritchard

Fonte: http://cannabisincanada.ca/monsanto-and-health-canada-cannabis

Quando gli attivisti della comunità cannabica diventano ben informati, non impiegano molto tempo a comprendere chi sia il principale nemico della cannabis libera: i governi.

Subito dopo, si comincia facilmente a realizzare che ci sono anche altri gruppi che combattono la legalizzazione della cannabis, compresa quella “industriale”. Le compagnie petrolchimiche, le grandi aziende farmaceutiche, l’industria del legno ed i principali produttori di plastica e nylon e le forze dell’ordine, solo per nominarne alcuni. I veri attivisti cercano in continuazione di far affiorare la verità, diventando via via sempre più informati sulle organizzazioni che si oppongono alla legalizzazione e sulla loro agenda.

MONSANTO è un’azienda multinazionale americana di biotecnologie agrarie con una storia molto controversa, non solo per il proprio, discutibile operato in campo agronomico, ma anche per via dell’attività di lobbying con il governo e con la medicina generale. MONSANTO, infatti, modifica geneticamente frutta ed ortaggi che puntualmente vengono approvati come “sicuri per il consumo”.

Nel corso del tempo, sono circolate numerose segnalazioni secondo cui MONSANTO avrebbe realizzato cannabis modificata geneticamente, sebbene, finora, esse rimangano solo ipotesi. Ufficialmente, MONSANTO ha sempre risposto che «non ha mai lavorato, né sta lavorando alla cannabis OGM», definendo tutte le segnalazioni al riguardo «voci di corridoio su internet e bugie».

Tuttavia, poiché è stimato che l’industria della cannabis possa sviluppare un fatturato quantificabile in parecchi miliardi già entro il 2020 (vedi: https://goo.gl/YxOahf), diventando così una delle più grandi operazioni agricole in America, è abbastanza improbabile che multinazionali del calibro della MONSANTO si limitino ad aspettare che i governi legalizzino la cannabis.

Ad ogni modo, piuttosto che discutere di tutto ciò che le multinazionali potrebbero fare, in questo momento è urgente parlare di quello che già stanno facendo oggi, puntando i riflettori su come MONSANTO ed altre società siano già coinvolte nell’industria della “Medical Cannabis” in Canada

Come indicato all’ART. 54 della normativa canadese SOR/2013-119 – Regolamentazione della Cannabis per scopi medici(vedi: http://goo.gl/OgEGT1): «La marijuana non deve essere trattata – prima, durante e dopo il processo di essicazione – con pesticidi, ad eccezione dei prodotti specifici per il trattamento della marijuana od altrimenti autorizzati in base a quanto riportato nel “Pest Control Products Act”».

Il Dipartimento della Salute canadese ha recentemente approvato sette pesticidi per il trattamento della cannabis medica (vedi: http://goo.gl/fcqh4K):

  • MILSTOP fungicida fogliare
  • ACTINOVATE SP fungicida
  • PAL sapone insetticida
  • NEUDOSAN COMMERCIAL pesticida
  • KOPA sapone insetticida
  • ROOTSHIELD HC fungicida biologico in polvere idrosolubile
  • ROOTSHIELD WP fungicida biologico

Questi pesticidi e fungicidi sono stati realizzati ed approvati per il consumo commestibile, cioè non è stato fatto alcun test sulla reazione di queste sostanze chimiche quando il prodotto con le quali è stato trattato viene poi combusto ed inalato, come molto frequentemente accade per la cannabis.

Insieme al 15% di “altri ingredienti”, il fungicida fogliare MILSTOP (vedi: http://goo.gl/sYC66P) contiene l’85% di bicarbonato di potassio, che è molto pericoloso quando viene riscaldato ed inalato e può causare gravi effetti collaterali come confusione, battito cardiaco irregolare, mal di stomaco, vomito, diarrea ed ansia (vedi: http://goo.gl/TRmXZZ).

Il sapone insetticida KOPA (vedi: http://goo.gl/ziyLUe) è composto dall’47% di sali di potassio degli acidi grassi, una sostanza per la quale gli scienziati hanno notato «effetti indesiderati sull’apparato riproduttivo e sullo sviluppo quando somministrata ad alte dose agli animali da laboratorio» (vedi: http://goo.gl/qcxnK9).

Il fungicida ACTINOVATE SP (vedi: http://goo.gl/3qzbld), che è prodotto dalla MONSANTO, elenca tra i suoi principi attivi lo 0.0371% di streptomyces ed un incredibile 99.9629% di “ALTRI INGREDIENTI”.

I principali produttori sono stati autorizzati ad effettuare in autonomia il controllo della qualità sulla cannabis, cosa di cui io non ho fiducia, dato che gli stessi sono già stati ufficialmente chiamati a ritirare dal mercato alcuni loro prodotti contaminati o non corrispondenti alla descrizione fornita (vedi: http://goo.gl/MNM29I).

Del resto, risulta alquanto improbabile poter testare componenti indicati come “altri ingredienti” e nessuno, in questo momento, è in grado di stabilire quali possano essere gli effetti collaterali in caso di combustione ed inalazione di questi “ingredienti sconosciuti” (insieme agli ingredienti “conosciuti”) sull’organismo umano, anche se assunti in minime quantità ma costantemente.

I produttori sono autorizzati a spruzzare con queste sostanze chimiche le proprie colture anche in fase di fioritura, fino alla raccolta, sebbene chiunque coltivi, ha coltivato oppure semplicemente conosce come si coltiva la cannabis, sa benissimo che un coltivatore scrupoloso non utilizzerebbe mai alcun tipo di spray sulla cannabis durante la fioritura.

Nonostante ai produttori commerciali non dovrebbe essere assolutamente permesso di trattare la cannabis con nessuno di questi prodotti, almeno finché non siano stati condotti dei test esaurienti, questa cannabis trattata chimicamente va a finire nelle mani dei pazienti con il benestare del Dipartimento della Salute canadese, senza considerare il sistema immunitario particolarmente debole di queste persone, i problemi respiratori ed un lungo elenco di altre complicazioni.

La cannabis prodotta in un regime di licenze governative dovrebbe essere testata da organismi esterni, in maniera indipendente ed imparziale, essendo questo l’unico modo per stabilire con certezza cosa essa contiene.

Nel corso della mia esistenza ho assistito in prima persona alla storia della cannabis in Canada, guardando Big Pharma, il Dipartimento della Salute, il Governo e tutti gli altri, che ancora oggi non la stanno coltivando nel modo giusto. Non mi fido di loro e tantomeno di MONSANTO e penso che nessuno di noi dovrebbe fidarsi, a maggior ragione dato il controllo completo della NOSTRA cannabis tramite il monopolio.

E mentre i 27 produttori con licenza federale ed anche altre realtà della comunità cannabica continuano ad affermare che la cannabis viene coltivata illegalmente da trafficanti e criminali vari per spingere ulteriormente l’opinione pubblica all’accettazione di una società controllata dal monopolio, proprio queste organizzazioni utilizzano sostanze chimiche nocive sulle piante da loro prodotte.

Vi fidate?

Freddie Pritchard per Cannabis in Canada

Freddie è un attivista di Burnaby con 17 anni di esperienza nella comunità cannabica canadese. Fondatore nel 2011 del primo ed unico CSC a Winsor, ha ospitato anche il magazine “One Man Skoke Shop” in diretta su YouTube. Con oltre 10 anni di esperienza nella coltivazione, Freddie combatte per un mercato equo che includa tutti i canadesi.

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Non abbiamo prove certe per affermare connessioni tra il gruppo imprenditoriale “all’indirizzo web” www.cannabisnativa.it e laNestlé, quindi esponiamo quanto trovato in rete senza giungere a conclusioni, ma ciò che è indiscutibile è che marchio“NATIVA” risulta registrato in Europa nel 1972 e rinnovato nel 2006 fino al 2022 dalla NESTLÉ con classi 5 e 29, come riportato dall’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (Marchi, Disegni e Modelli)

NATIVA brand - https://oami.europa.eu/

Al seguente link è possibile scaricare consultare il pdf del nono bollettino della classificazione di Nizza, recante indicazioni per gli utilizzi possibili con le diverse classi, in particolare abbiamo estratto dalle classi 5 e 29 solo gli usi attinenti ad un marchio che potrebbe commercializzare cannabis, eliminando il resto e la coincidenza è sorprendente. Non traiamo conclusioni e pur non affermando certezze crediamo spetti agli imprenditori di “NATIVA” doverci spiegare non solo questa coincidenza ma anche dover rispondere ai quesiti posti nella parte dell’articolo che li riguarda.http://oami.europa.eu/pdf/mark/ITEuronice_notes.pdf

CLASSE 5:

Prodotti farmaceutici e veterinari..prodotti igienici per scopi medici..sostanze dietetiche per uso medico… …La classe 5 comprende essenzialmente i prodotti farmaceutici e gli altri prodotti per uso medico… …Questa classe comprende in particolare: ..le sigarette senza tabacco, per uso medico…

Nota Bene: La virgola tra tabacco e per uso medico, significa due possibili utilizzi, sigarette senza tabacco e oppure se preferite anche, anche per uso medico. Per onestà vi avvisiamo che nel successivo bollettino, il numero 10 in vigore dal primo gennaio 2012, la dicitura “..le sigarette senza tabacco, per uso medico..” non è più presente ma nulla cambia, visto che vi era dalla registrazione nel 1972 e nel successivo rinnovo nel 2006 fino a gennaio 2012 mentre attualmente rimane tutto il resto, estratto e copiato sotto.

Prodotti farmaceutici e veterinari; prodotti igienici per scopi medici; alimenti e sostanze dietetiche per uso medico o veterinario..complementi alimentari per umani ed animali….

CLASSE 29

frutta e ortaggi conservati, essiccati e cotti.. gelatine, marmellate, composte.. oli e grassi commestibili… …La classe 29 comprende essenzialmente le derrate alimentari di origine animale, nonché le verdure e altri prodotti orticoli commestibili preparati per la consumazione o la conservazione.

Nota bene: la classe 29 comprende “..ortaggi conservati, essiccati e cotti..” ed anche”.. nonché le verdure e altri prodotti orticoli commestibili preparati per la consumazione o la conservazione..” ed è attualmente in vigore essendo tutto quanto sopra estratto ancora presente nel bollettino 10 consultabile al seguente link: http://www.po.camcom.it/doc/brevetti/class_Nizza_sint.pdf

 

FONTE: Million Marijuana March Italia

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Di Redazione

Associazione Nazionale FreeWeed Board, 100% Noprofit, Apartitica ed Indipendente.

104 pensiero su “Cannabis & Proposte di Legge: le riflessioni della M.M.M. Italia”
  1. Ho capito però cerchiamo di evitare di continuare a tirare in mezzo persone che si conoscono in due o forse una occasione per qualche minuto. Cerchiamo di esporre FATTI e non opinioni. e soprattutto cerchiamo di attenerci agli argomenti tematici.

  2. Continui a tentare di difendere ad ogni costo il monopolio affermando che sarebbe comunque meglio di ora nonostante ti sia stato ampiamente spiegato che così non è. Continui ad insultare solo perché difendo il diritto alla autocoltivazione che con il monopolio ha poco a che fare, anzi, assolutamente nulla, o monopolio o diritto alla autocoltivazione. Sarei anche io curioso di sapere se Stefano conferma di conoscerti e di sapere che fai uso terapeutico della cannabis, come affermi e del quale io dubito. In ogni caso ribadisco, che se il betrocan ha ora dei prezzi proibitivi è grazie al fatto che già ora per gli usi terapeutici la società che lo produce agisce in regime di monopolio.

  3. allora prima cosa appunto se non ci credi vieni il 9 a roma puoi chiedere di me a stefano mi conosce due non ho mai detto di essere contro l’autocoltivazione come dici tu ce differenza nel sostenere una legge che seppur con il monopolio mi posso coltivare la mia maria anche se con restrizionirispetto ad una che mi sbatte detro se mi beccano in qualsiasi caso le cose migliorerebbero anche se restasse l’assurdo divieto di coltivareperche la pena sarebbe di sicuro minore e se mi riconosci il 9 (cosa che io non posso fare con te visto che io ci metto la faccia in quello che dico a differenza tua)
    saro ben felice di sbatterti in faccia la prescrizione

    e poi a na certa rompi proprio lcazzo ce

    prima dici che mi pagano
    e fidati sei lontano
    poi che so nragazzino non sapendo che so malato
    poi te lo faccio notare e mi dai del bugiardo
    allora ti dico cazzo non ci credi ti mando la foto e se non ti basta puoi pure chiede a stefano lpresidente di freeweed che mi conosce

    e mi dici che arrivo a mentire e insultare?!?!?
    ce io apparte difendere la mia idea, che questa legge si deve fare il prima possibile costi quel che costi non ho fatto niente sei tu che hai iniziato ad insultare

  4. A parte che nulla prova che quella prescrizione sia la tua e non quella di un tuo conoscente, resta il fatto che il monopolio che difendi tanto accanitamenente non è un bene per nessuno. L’esempio del Canada è molto eloquente in ciò, li tutti e tutte, sono costretti a comprare dalle poche ditte concessionarie la cannabis trattata con veleno dalla Monsanto, pericolosa per chiunque è ancora di più per i pazienti. Inoltre forse ti sfugge che se il betrocan ha questo prezzo è perché gia può beneficiare di un regime di monopolio, visto che sono i soli attualmente autorizzati a produrre betrocan e bediol, quindi i prezzi li stabiliscono loro. Nel tentare di difendere il monopolio, inconsapevolmente e lamentandotene, ne hai descritto un aspetto tipico, come il fatto che il prezzo lo decidono loro, perche o mangi sta minestra o ti butti dalla finestra, come dice il vecchio proverbio. Noi non vogliamo ne quella minestra e neanche gettarci da quella finestra, reclamiamo semplicemente il nostro diritto alla autoproduzione della nostra cannabis ed è questo è null’altro, che ti infastidisce tanto da arrivare a mentire e insultare chi difende il diritto alla autocoltivazione.

  5. ecco con questo messaggio si capisce quanto sei coglione e maleducato checcazzo ne sai di chi so io e diversamente da quanto dici la prescrizione ce lho sul serio me l’ha fatta il dottor simone fagherazzi sulla prescrizione non c’è il mio nome c’è un codice per privacy se proprio non ci credi puoi anche chiedere a stefano di freeweed o a quelli del cip di roma mi conoscono e confermeranno ora non ho niente da nascondere quindi sta zitto e cerca di evitare altre figuracce

  6. Si Piergiorgio Liverani, invia la foto della prescrizione con nome leggibile del medico cosi controlliamo, la prescrizione non è la tua. Comunque che questa legge possa rendere più facile la vita ai pazienti ho seri dubbi, nell’articolo che hai tentato di contestare si parla degli effetti negativi del monopolio In Canada per esempio, dove il prezzo della cannabis è aumentato e la qualità è quella di una cannabis intossicata dai veleni della Monsanto.
    Poi forse ti sfugge, ma se il betrocan ha questo prezzo è perché gia ora lavora in regime di monopolio, oppure ti risulta che, non te ovviamente, ma chi ne ha veramente bisogno terapeutico, possa attualmente rifornirsi da altre marche oltre questa?
    Ma non te lo hanno mai detto che le bugie hanno le gambe corte?
    Ripeto, torna a giocare e non disturbare oltre, non è un gioco questo e della gente è morta in galera a meno di 24 ore dell’arresto per coltivazione, come Aldo Bianzino, torna a giocare con i tuoi coetanei oppure, ultimo avviso, informiamo i tuoi genitori che immagino ignoriamo le cazzate che scrive il loro figlio minorenne.

  7. vuoi che ti mando la foto della mia prescrizione per il bedrocan ?!?
    sai quanto me li farebbero pagare 5 grammi in farmacia ??? 190euro non rimborsabili ora scusami se voglio che passi una legge che mi renda più facile la vita perché e questo il punto ci si deve sbrigare tu non so se fumi per divertirti o per curarti ma una cosa che non puoi negare e che noi malati in sta situazione attuale stiamo dimmerda e francamente spero possa cambiare il prima possibile

  8. A parte che se in Canada sono riusciti a tentare di risolvere il danno non è per l’impostazione della pessima legge simile alla proposta dell’intergruppo ma per il ricorso dei cittadini alla loro Corte costituzionale per rimuoverla.
    Poi che invece la Consulta, ossia la nostra Corte Costituzionale, possa decretare la incostituzionalita del divieto di coltivazione ho seri e fondati dubbi anche se spero di sbagliarmi.
    Comunque se ciò avvenisse, se ( con moltissimi se…) la nostra Corte Costituzionale il 9 marzo decretasse la incostituzionalità del divieto di coltivazione personale, casomai di inutile ci sarebbe solo il tentativo di questa pericolosa PL, che tenta di mettere la cannabis sotto monopolio e non le giuste opposizioni a questo ennesimo obbrobrio, non pensi?
    Ma poi a te che cosa interessa? Sei minorenne e non punibile se non come previsto dalla nostra legge in maniera blanda per i minorenni. Però neanche potresti acquistare in quei negozi governativi che tanto ti piacciono, quindi perché insisti a intervenire in una vicenda che in nessun modo può riguardanti almeno finché non raggiungi la maggiore età? Poi successivamente potresti sempre tentare di salvarti appellandoti alla semi infermità mentale e non è escluso che te la concedano, visto il tuo insensato agire, quindi smettila di giocare a questo che per gli adulti non è un gioco e quando finiscono in galera a volte non ne escono vivi, piuttosto prova a crescere senza costringerci di avvisare i tuoi genitori delle cazzate che scrivi.
    Ma questi dell’ intergruppo stanno così a pezzi da assoldare soldatini bambini?

  9. Lascia perdere. E’ sempre quel “simpaticone” di @Flohlc:disqus che scrive con un altro account, perchè il primo è stato bloccato per mancanza di argomentazioni…

  10. vabbeh si ma intanto adesso sono riusciti a riottenerla la coltivazione
    in canada

  11. Che venga legalizzata è quasi chiaro, ormai; il punto che si affronta qui è “come”, ma evidentemente sei troppo impegnato a pensare a come essere simpatico invece che ragionare su questa tematica sulla quale ti invito a riflettere ulteriormente, magari rileggendo ed approfondendo.

  12. In California che tu citi, quanto hanno ottenuto è stato possibile grazie al fatto che avevano bocciato anni fa il referendum “proposition 19” che avrebbe messo tutto sotto monopolio come stanno tentando di fare ora in Italia con la finta legalizzazione del famoso intergruppo per il monopolio. Informati te piuttosto prima di emettere insensate sentenze, se trovi qualche appiglio che ti consentirebbe di smentire quanto scritto in questi tre articoli facci sapere, altrimenti rimandiamo al mittente i tuoi insulti.

  13. In Colorado e in California hanno già regolamentato la cannabis biologica. Informarevi prima di parlare a vanvera. Siete nemici della maria e dei sui utilizzatori, altro che freeweed! Dovreste chiamarvi galeraweed! Ma tanto sono sicuro che non vi cagherà nessuno e l’erba verrà legalizzata.

  14. Lo ripetiamo ancora, arrendetevi siete circondati, togliete le comunicazioni obbligatorie delle generalità e dei luoghi di coltivazione ai monopoli di stato per le autocoltivazioni personali o in associazione secondo il modello dei CSC che in nessuna maniera devono riguardare i monopoli che così non sarebbero nella loro giurisdizione e quindi non piu cancellabili alla successiva finanziaria senza modificare la legge o vi riempiendo le piazze contro. Se ci ascoltate appoggremo questa proposta dopo le necessarie modifiche invece di contrastarla ma fatelo subito, la nostra pazienza non è illimitata.

  15. Noi non votiamo ma facciamo attivismo antiproizionista di base da anni, radicati nei territori e nelle realtà autorganizzate e autogestite del dissenso sociale. Siamo quel mondo antagonista alle logiche del mercato che privilegia la finanza ai diritti dei cittadini svendendo i beni comuni. Viviamo fuori e lontano dai giochi parlamentari di questa classe politica che tutti sanno essere tra le più corrotte al mondo. Questa stessa classe politicha della quale l’intergruppo parlamentare ne è l’emanazione e riconferma come non solo non ci sia nessun nuovo che avanza ma che come al solito se si tratta di mettere le mani su un ricco business i politici italioti sono sempre trasversalmente d’accordo, altrimenti non si capirebbe perché tentare di costringere chi volesse autocoltivare alla più grande autodenuncia di tutti i tempi comunicando ai monopoli le proprie generalità è il luogo delle coltivazioni.
    Lo abbiamo scritto e ripetuto, non abbiamo nulla contro il mercato e non ci disturba se chi potendo scegliere invece che autocoltivare preferisse rivolgersi ai negozi concessionari governativi ma deve essere garantita la liberta di scelta. Tra la forza del profitto dietro alle concessioni e il diritto dei cittadini crediamo sia il secondo il più a rischio ed è questo che difendiamo. Se tolgono dalla loro proposta di legge le comunicazioni obbligatorie delle generalità e del luogo di coltivazione, noi questa PL la appoggiamo come mediazione accettabile, altrimenti organizzeremo a breve una enorme mobilitazione.
    Nulla contro di noi, su di noi senza di noi.

  16. in canada è accettata ma comunque illegale perché legalizzata solo a livello medico in italia sarà autorizzata a livello ludico cioè l’oppio pure a livello medico e legale ma non si può mica coltivare

  17. Le autofiorenti ci mettono sempre lo stesso tempo per finire il ciclo, solo che se le giornate sono lunghe crescono molto altrimenti quasi per nulla.
    Se si spostano, dentro
    la notte e fuori di giorno rischiano di diventare ermafroditi.
    Inoltre è strano che chi coltiva scriva che lo stia facendo, con tanto di generalitá su un sito frequentato da migliaia di persone, non sembra molto credibile.

  18. Se ti fa piacere continuare a delirare, ti facciamo restare ancora un altro pò, ma sfortunatamente per te ed a differenza tua, Million Marijuana March ha una lunga storia alle spalle che rende ancora più ridicolo il tuo arrampicarti sugli specchi. Sei un cazzaro, avanti il prossimo.

  19. Quindi, poichè sono i consumatori a decidere, VOTANDO, tu pensi che “noi” vogliamo convincerli a votare no, per fare un favore a Giovanrdi. ahhhh mò ho capito. E sì, hai decisamente un GROSSO problema! 😀

  20. Il problema è che c’è chi vuole convincere (senza provare nemmeno vergogna) i consumatori di cannabis che votare no alla legalizzazione insieme a Giovanardi sia nel loro interesse.
    Ecco qual è il problema. Il problema è che per voi non va bene che chi voglia comprare la cannabis legalmente lo possa fare, altrimenti sareste a favore del d.d.l.

  21. Non comprendo quale sia il problema. Non ti sta bene nemmeno andare a comprare la sospirata cannabis “legale” e toglierti dal c.?

  22. P.S. in canada il precedente governo, quello che ha autorizzato i grandi produttori ha anche spedito più di diecimila letterine a malati e compassionates che li assistono intimando la distruzione “volontaria” di quanto detenevano, semi, altro, tutto. Solo i giudici hanno impedito che si buttassero nel secchio anni di incroci. Quindi non è fantascienza. PASSO E CHIUDO.

  23. Sono sicuro che voi oltre ad autorprodurvi la cannabis siate autosufficienti anche per quanto riguarda il cibo, gli alcolici, i vestiti e i prodotti di elettronica e non facciate alcun affidamento sulle multinazionali. Sì, come no…

  24. Ero sarcastico.
    Comunque averi un consiglio per Mefisto & company, quando inizierà il dibattito in Aula (con il testo del d.d.l che prevederà ancora la comunicazione per iniziare ad autocoltivare) prendete contatti con la Meloni, Giovanardi, Bagnasco e Serpelloni. Così potrete scendere in piazza (un Family Day 2.0) con loro per chiedere tutti insieme che la cannabis non venga legalizzata. Pare proprio siate sulla stessa lunghezza d’onda e l’unione fa la forza. D’altronde la vostra posizione sul d.d.l dell’intergruppo è la stessa: NON DEVE PASSARE, SAREBBE UN CRIMINE IMPERDONABILE.

  25. Più che consumatori clienti e più sottomessi sono e più giova ad un mercato stimato in 8 miliardi di euro l’anno dagli stessi che con la loro falsa legalizzazione vorrebbero vendere ai loro fedeli sudditi quello che una comunità di persone libere e mai sottomesse neanche da decenni di proibizioe preferiscequalificarsi.

  26. Nel caso la proposta dell’intergruppo passasse in tempi brevi, voglio augurarmi che almeno uno dei due, tu o l’amico FLOHLC, siate MAGGIORENNI, così oltre a cazzeggiare potreste anche andavi a comprare la tanto sospirata cannabis “legale” e togliervi dal c. Tanto si è già capito che qui non servono cittadini, ma consumatori dai 18 in su.

  27. ma io le porto fuori solo quando ce luce e fa caldo cosi quando fa freddo stanno a casa

  28. Tratto da: Esercizi di logica applicata (autore: Mefisto)
    ????
    non capisco mi sono perso qualcosa?

  29. La cosa stupenda è che a sentire parlare quel genio di Mefisto sembrerebbe che gli interessi più forti e organizzati stiano dalla parte di chi vuole legalizzare. Infatti l’interesse di petrolieri, industria farmaceutica, cattolici bigotti, criminalità organizzata non esistono, e il più duro proibizionismo è stato introdotto e rimasto inscalfito fino ad oggi per opera dello spirito santo nell’interesse del bene della società.

    Tratto da: Esercizi di logica applicata (autore: Mefisto)

  30. Spero anche che non stressi troppo le povere autoflo che ti danno autonomia, portarle dentro e fuori non ti servirá a niente se non a ridurne la resa.

  31. e su questo si basa l’antiproibizionismo, ora mi pare che state trattando la cosa dando per scontato il fatto che la legge passi come in canada ma, in canada essendo regolamentata ad uso medico e diverso da qui in italia sarebbe legalizzata a scopo ludico che e ben diverso come dietrologia nel senso a scopo medico anche l’oppio e legale ma col cazzo che te lo fanno coltivare

  32. Dovrebbero avere terrore di dove la comprano ora quella che gli spacciano per cannabis se avessero a cuore questa prioritá, di certo non glielo impediscono con l’oscurantismo di cercarla anzi casomai è il contrario. E il discorso che quella dei negozi è meglio non è argomento molto convincente.

  33. no non ti stavo attaccando e che penso che il dare del venduto ad una persona perché espone le sue idee mi pare offensivo nonché un modo di svicolare d accuse sparate a zero almeno tu mi pari una persona che ragiona penso lo capirai il mio pensiero è gia non sappiamo se passerà e soprattutto come passerà già ci mettiamo a pensare che lo stato sia tanto stronzo da rivietare la coltivazione penso che sarebbe da pensarci dopo perché in qualsiasi caso le cose non possono andare peggio di come sono ora

  34. ma tu pensi che la cannabis possa essere trattata dalla legge come ad esempio lo zucchero? scendi dalle stelle se si legalizza si legalizza come le altre “droghe accettate” e ciò porterà certo dei brand a puntare solo sul guadagno fregandosene dei consumatori ma e cosi che gira il mondo e anche se per qualche strano caso dopo che il ddl passa e tolgono la coltivazione (come gia sapessimo che passerà) sai a quante porte dovrebbero bussare a differenza di tabacco e alcol vedresti piantine su quasi tutti i balconi

  35. Ne avrei una anche sulla risibilità, ma lasciamo perdere. Sei qui da non so quanti giorni a spararle grosse e definisci ridicolo me? Che ho fatto 1 solo intervento ed in un certo senso anche per venirti incontro? Incredibile! …Ad ogni modo, per quel che vale, non penso affatto che qualcuno ti paghi, ma il contrario. Da cui l’aforismo di cui sopra, molto bello ed assolutamente descrittivo della situazione, giacchè è stato citato nientepopodimeno che Platone. AHAHAH. Calza a pennello. Di tutte le bestie selvagge, l’ignoranza è la più difficile da trattare. Della serie: sul sito dell’intergruppo c’è scritto così, quindi è così! …Vorrei avercela anch’io tutta questa pragmaticità, davvero, che invidia!!! AHHAHA

  36. infatti questo e il modo di far ingoiare la pillola ai proibizionisti,
    cioè il proibizionismo ha come supporto la paura dei genitori che i figli si droghino motivata da 7080 anni di war on drugs.
    con il monopolio si avrà il controllo su alla cannabis

  37. La cannabis cresce in qualunque condizione stando attenti a portarla dentro la notte e facendola uscire per catturare quel poco sole

  38. Tu sei uno pagato per mentire e menti su un argomento che neanche conosci e ora spiego a chi legge perché:
    (1) oggi è il 15 febbraio e in balcone non puoi avere piante di cannabi
    (2) se mai ti fosse capitato di averne avute in periodi precedenti e avessi intenzione di rimetterle in terrazzo non lo avresti mai scritto e soprattutto non avresti mai detto dove e questa è una cosa che chiunque ha coltivato una sola volta sa bene.
    (3) se mai una sola volta nella tua vita avessi rischiato per coltivare una sola pianta di cannabis non avresti inventato tutte queste menzogne per tentare di proteggere il Monopolio che vieterà le aitocoltivazoni.
    Ora il livello è veramente tropo basso per i miei gusti e quindi ti lascio mentire da solo senza perdere ulteriore tempo, tanto credo sia evidente la tua malafede visto le enormi bugie che hai sparato. Addio, passo è chiudo.

  39. allora primo cosa ti dice che in balcone non tengo niente?
    guarda che sono completamente autosufficiente!
    e poi mi pare che stai costruendo castelli in aria, nel senso, gia molto probabilmente la legge non passera e tu, gia pensi che dopo potrebbero fare qualche impiccio per vietare la coltivazione sai a quante case dovrebbero bussare i carabinieri per bruciare le piante sai quanta gente scenderebbe in strada dopotutto con i se e con i ma la storia non si fa

  40. Uruguay e Italia non sono la stessa cosa, i politici italiani sono tra i più corrotto al mondo, nella prima Repubblica nell’era del pentapartito quando fecero la legge per rendere obbligatori gli specchietti retrovisori poi uscì fuori che mesi prima alcuni degli estensori di quella proposta si erano comprati azioni di quelle fabbriche per poche lire, azioni che dopo moltiplicarono il valore a legge varata. Non mi stupirei se stesse accadendo la stessa cosa, anzi, forse mi stupirei del contrario visto che parliamo di un business da 8 miliardi di euro annui. Il presidnte Uruguaiano è una persona onesta e gira con una utilitaria , percepisce lo stipendio di un operaio ed è un ex guerrigliero, diresti uguale dei nostri politici? Spiegami altrimenti perché comunicare obbligatoriamente oltre che le generalità anche il luogo delle 5 piante alla più vicina sede regionale dei Monopoli di Stato. Alla più vicina sede regionale perché dopo la prima finanziaria che grazie a questo impianto cancellerebbe la coltivazione legale delle piante personali, manderebbero la finanza a chi coltiva. Per te che mai hai coltivato e mai coltiveresti non cambierebbe nulla ma per il resto della gente che invece se la rischia cambierebbe tutto Per questo sei cosi a favore del Monopolio, non sei te che rischia ed è facile fare gli splenditi quando a pagare sono gli altri, tana per il lupo.

  41. Questo omaggio dee esser tale, qual il padrone lo vuole!

    Chi sa, che cosa sia dominio, e che cosa sia servitù, d’uopo non ha, che del senso comune per comprender subito di questa preposizione la verità; Giacchè una certa cognazion natia è fra la mente, e il ver; come del corpo Cognata esser la luce agli occhi appare. Qual è quel padrone, che si contenti d’esser servito ad arbitrio del servo, e non al suo?

    Fingete che un padrone dia ad un suo servidore dieci ducati, e gl’imponga di portarli segretamente per elemosina ad una vergognosa famiglia. Se il servidore in quella vece li gettase dalla finestra ad uno storno di pezzenti dinanzi alla porta del palagio raunati, per quanto il facesse a fine di esaltare la di lui splendidezza, si stimerebbe perciò il padrone ubbidito? MAI NO CERTAMENTE. Anzi correggerebbe meritamente il famiglio, il quale invertito avrebbe l’ordine prescritto, e quel denaro distribuendo a modo suo, di servo si sarebbe reso padron egli stesso.

    Il perchè diceva Platone saggiamente: La vera schiavitù non nell’adulare, o nel berteggiare consiste: ma essere pronto a fare ciò che il padrone comanda.

    Sarebbe un soverchio cianciare, se v’intertenessi di più sopra una verità, ch’è palpabile.

  42. Di tutte le bestie selvagge, l’ignoranza è la più difficile da trattare. (Platone)

  43. ma si che ci sarà il monopolio anche in uruguay c’e il monopolio sulla produzione lavorazione e vendita di cannabis ma il privato cittadino può coltivare legalmente

  44. Sono io che non perderò più tempo con uno come te pagato per fare uno sporco lavoro, ossia difendere il monopolio. Chi sono io e il mio impegno antifascista oltre che antiproibizionista è noto dagli anni ’70. Cosi come è evidente che se c’è un mercato che vale 8 miliardi di euro annui è normale che sguizaglino qualche servo con la missione di imbonire la pillola. Ora credo sia fin troppo chiaro a chiunque legga che lavoro fai, da chi sei pagato e quali speculazioni tenti di difendere.
    Non vi è quindi motivo per perdere altro mio tempo. Passo e chiudo.

  45. Anche te però sei duro di comprendonio.
    Le classi 5 e ventinove si riferiscono sì ai prodotti di cui parli tu, ma ANCHE ad ortaggi essicati e prodotti farmaceutici. Ossia le catergorie GIUSTE (non sarebbero andate bene altre categorie) per produrre e commerciare cannabis.

    Cos’è che non ti è chiaro in questo? perchè continui a dire che il marchio non potrà essere usato per il franchising della cannabis?

  46. Dopo tutte le spiegazioni che ti sono state date rimangono due sole possibilità:

    1) o sei pagato da qualche settore reazionario per contribuire mantenere la probizione in Italia

    2) hai delle enormi difficoltà di comprensione dei più banali ragionamenti

    Ad ogni modo, per chi sta seguendo il “dibattito” è più che sufficiente ciò che abbiamo detto finora per capire che stai dicendo solo minkiate.
    Guarda che anche se dici un minkiata cento volte non è che così diventa vera.
    Finche non porterai una qualche confutazione a ciò che ho argomentato non v’è più necessità che io intervenga. Ho già chiarito più che a sufficienza che non sai quello che dici.
    Cordialmente.

  47. Che nella proposta dell’intergruppo per il monopolio la coltivazione, produzione e vendita siano sotto il monopolio della Repubblica non è una ipotesi, e scritto nel testo come è evidente che per insistere nel tentare di arrampicarti sugli specchi mentendo spudoratamente è evidente che ti pagano.
    Ecco il nuovo approfondimento : http://www.millionmarijuanamarch.info/2-non-categorizzato/49-cannabis-nativa-monopolio.html
    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1013645835341401&id=201744843198175&refid=17&__tn__=%2As

  48. primo non mi paga nessuno anche perché sto solo dicendo le cose come stanno secondo anche la la coltivazione, la lavorazione eccetera del tabacco è sotto il monopolio dello stato vedi se un qualcosa è sotto monopolio non significa che e vietata la produzione significa che è controllata che e diverso e che come privato cittadino non puoi vendere ma PER COLTIVARE NON CE PROBLEMA CAPITO!!! e terzo é un disegno di legge cazzo gia sarà difficile che passi e di sicuro non passera come e stato scritto in prima battitura verra modificato e revisionato quindi alla fine e inutile che citi

    anche perche appunto citi male soggette a monopolio appunto significa che ci sarà un controllo da parte dello stato della cannabis che gira si ma non un divieto alla coltivazione

  49. Non ho detto che sei un carabiniere ma una persona pagata per sostenere il business del monopolio, non lo so chi io che il monopolio non riguarda solo la vendita ma anche postproduzione, lo dice la PL di quelli che ti pagano :Dal testo della PL intergruppo: «TITOLO II-BIS MONOPOLIO DELLA CANNABIS Art. 63-bis. – (Oggetto del monopolio). – 1. La coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati sono soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica. Art. 63-ter. – (Definizione della cannabis e dei suoi derivati agli effetti fiscali). – 1. Ai fini di cui al presente titolo sono considerati derivati i prodotti della pianta classificata botanicamente nel genere cannabis.

  50. Sono d’accordo, altrimenti non si capirebbe perché dovere fare la Comunicazione obbligatoria delle proprie generalità e luoghi di coltivazione alla più vicina sede regionale del monopoli di Stato.Le accise sui carburanti, le lotterie, gli alcolici, il sale e il tabacco, ossia tutto ciò che è di pertinenza dei Monopoli di stato e se passasse questa proposta anche la cannabis sono materia delle finanziarie.Le finanziarie decidono di tutto ciò che sono le entrate dello stato e senza alcun bisogno di cambiare la legge o fare un decreto possono alla prima occasione decidere che per mancati obiettivi di bilancio, visto che siamo in crisi prodotta dalla finanza e pagata dai popoli, intanto tolgono le 5 piante della coltivazione personale singola o in CSC e poi, stiamo bene altri 50 anni almeno. Le 5 piante sono solo la trappola per tentare la truffa e in molti hanno abboccato, grazie anche alle menzogne spacciate dai servi pagati dal business ma la consapevolezza sale e sempre più persone iniziano a capire che così si passerebbe dalla padella alla brace.

  51. si intanto che aspettiamo ultimo aggiornamento della mmm ti rispondo, allora punto primo, perché quando la gente ti dice come stanno le cose je dai del carabiniere!? punto secondo ti ripeto che il monopolio riguarda la vendita se vai a vedere le leggi sul monopolio del tabacco e la medesima cosa ma ciò non significa che non lo puoi coltivare anzi nessuno ti po’ arrestare se coltivi tabacco lo devi dichiarare ovviamente
    hai letto articolo uno checcazzo ci sta a fa scritto a caratteri cubitali che la puoi coltivare secondo te

  52. A bene, quindi affermi che il monopolio centra solo con la vendita ma non con la produzione, allora avvisa i tuoi padroni che dorrebbero correggere il testo perché nella PL vi è scritto chiaramente altro. Capisco che un business da 8 miliardi annui necessita di imbonitore e capisco pure che la Susi occupazione ti ha dato un lvoro infame ma non ho intenzione di perdere altro tempo con te,tanto chiunque legge capisce chi è perché ti pagano.
    Dal testo della PL intergruppo: «TITOLO II-BIS MONOPOLIO DELLA CANNABIS Art. 63-bis. – (Oggetto del monopolio). – 1. La coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati sono soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica. Art. 63-ter. – (Definizione della cannabis e dei suoi derivati agli effetti fiscali). – 1. Ai fini di cui al presente titolo sono considerati derivati i prodotti della pianta classificata botanicamente nel genere cannabis.

    A proposito, a minuti potrete leggere l’ultimo approfondimento sul sito e pagina FB della MMM.

  53. ma sai che significa monopolio?
    il monopolio centra con la vendita non la produzione genio

    non serve scendere all’articolo 5 che parla del monopolio
    bastava che leggevi il primo di articolo e magari metti un link

    http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0036900

    Art. 1.

    (Coltivazione di cannabis in forma personale e associata).

    1. All’articolo 26 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, sono apportate le seguenti modificazioni:

    a) al comma 1 sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «nonché della cannabis coltivata secondo quanto previsto dai commi 1-bis e 1-ter del presente articolo»;

    b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:

    «1-bis. Al di fuori del regime delle autorizzazioni di cui agli articoli 17 e 27 e fatto comunque salvo quanto stabilito dall’articolo 73, sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione personale di piante di cannabis di sesso femminile nel limite di cinque e del prodotto da esse ottenuto. Chiunque intenda coltivare cannabis ai sensi del periodo precedente invia, allegando la copia di un documento di identità valido, una comunicazione all’ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente, recante l’indicazione dei propri dati anagrafici e del luogo in cui intende effettuare la coltivazione. La coltivazione e la detenzione possono essere effettuate a decorrere dalla data di invio della medesima comunicazione.

    1-ter. È consentita la coltivazione di cannabis in forma associata, ai sensi del titolo II del libro primo del codice civile, nei limiti quantitativi di cui al comma 1-bis, in misura proporzionata al numero degli associati. A tale fine il responsabile

    legale invia una comunicazione all’ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente, ai sensi del citato comma 1-bis, allegando alla stessa la copia di un documento di identità valido, la copia dell’atto costitutivo e dello statuto, che deve espressamente indicare, oltre alla coltivazione della cannabis come attività esclusiva, l’assenza di fini di lucro e il luogo in cui si intende realizzarla nonché l’elenco degli associati, che devono essere maggiorenni e residenti in Italia e in numero non superiore a cinquanta, e la composizione degli organi direttivi, di cui non possono far parte coloro che abbiano riportato condanne definitive per i reati di cui all’articolo 416-bis del codice penale e agli articoli 70 e 74 del presente testo unico. Non è consentito associarsi a più di un ente che abbia come finalità istituzionale la coltivazione di cannabis ai sensi del presente comma. La violazione della disposizione del periodo precedente comporta la cancellazione d’ufficio dagli enti ai quali il soggetto risulta iscritto e, in ogni caso, la decadenza dal diritto di associarsi agli enti di cui al presente comma per cinque anni dalla data di accertamento della violazione. La coltivazione e la conseguente detenzione possono essere effettuate decorso il termine di trenta giorni dalla data di invio della comunicazione, senza che il competente ufficio regionale dei monopoli di Stato si sia pronunciato in senso negativo sulla sussistenza dei requisiti soggettivi prescritti. Per le attività di cui al presente comma non si applica l’articolo 79».

    2. All’articolo 4, comma 1, lettera d), del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, dopo la parola: «sindacale,» sono inserite le seguenti: «i dati contenuti nelle comunicazioni di cui all’articolo 26, commi 1-bis e 1-ter, del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309,».

  54. Stupendo, arrivi i pratica ad affermare che la legge non detta obblighi ma da consigli che se li violi non accade nulla, grande ma quando parli al plurale a chi ti riferisci chi sono i noi dei quali scrivi ?
    Dal testo di legge:Art. 5. (Monopolio della cannabis). 1. Al di fuori dei casi previsti dall’articolo 26, comma 1, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 , come da ultimo modificato dall’articolo 1 della presente legge, e dall’articolo 6 della stessa legge, la coltivazione della cannabis, la preparazione dei prodotti da essa derivati e la loro vendita sono soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica, ai sensi della legge 17 luglio 1942, n. 907 . 2. Alla legge 17 luglio 1942, n. 907 , sono apportate le seguenti modificazioni: a) dopo il titolo II è inserito il seguente: «TITOLO II-BIS MONOPOLIO DELLA CANNABIS

  55. Saremo, faremo, magari.

    5 piante, magari.

    Monopolio, magari no.

    Chi produce, trasporta, vende o detiene alcol o tabacco (e carburanti) soggetti ad accise è sottoposto a monopolio.

    Da quanto ho capito i posti dove questo avviene sono chiamati depositi fiscali e lo si può fare dotandosi di apposita licenza fiscale, comunicando gli orari di produzione e tutte le altre attività e regolando tutto fino al pagamento dell’accisa. I controlli sono molto stringenti, si contano le distillazioni, i recipienti in alcuni casi sono sigillati, di norma ci sono funzionari che misurano tutto. Sono esentati l’alcol denaturato (quello rosa per intenderci), l’alcol nei dolci (purchè non troppo) e l’alcol per uso farmaceutico. Il trasporto è altrettanto regolato. Il consumatore può detenere un certo quantitativo di tabacco (un chilo?) e di alcol (10 litri?) ma al di fuori di questi casi dovrebbe trattarsi di contrabbando.

    Chi autocoltiva tabacco (gli appassionati dicono che fino a 1000 foglie siano tollerate) o autoproduce alcolici in alambicchi (che i produttori devono obbligatoriamente denunciare ma che sono comunque vendibili senza denunciare le generalità dell’acquirente se di capacità inferiore a 3 litri ma “per usi diversi dalla produzione di alcol etilico chiaramente impresso su apposita targhetta inamovibile”, lo fa rischiando di incorrere in pesanti e a volte sproporzionate sanzioni penali ed amministrative, che animate da logica avida e coercitiva equiparano l’amante del grappino fatto in casa al distillatore clandestino, col risultato che qualche contadino a fine vendemmia si è visto denunciare per aver distillato un pò di vinacce in piccoli alambicchi artigianali (e tradizionali).

    Il valore potenziale della pianta è enorme (soprattutto quello terapeutico in mano alla criminalità), quindi:

    Cosa ci fa pensare che sostenendo pedissequamente questa proposta, dopo un luuuungo ed articolato (e ricco di emendamenti) iter, alfine avremo 5 belle piante?

    Cosa ci fa pensare che qui con la registrazione obbligatoria dei luoghi di coltivazione le cose non possano andare anche peggio che in Canada?

    Cosa ci fa pensare che la cannabis, già tollerata, legalizzata, regolata, dispensata e sdoganata in altri paesi del mondo, e in molti altri a seguire a breve, non lo debba comunque essere anche qui?

    E che se non esprimiamo ora il nostro dissenso relativo al numero di piante che vogliamo poter coltivare in casa o in campo senza accertamenti preventivi, benvenuti al di sopra di tale numero o in caso di deroghe legate magari ad usi terapeutici accertabili, non lo potremo più fare in seguito?

  56. non c’è nulla di assurdo se il marchio sia registrato nella classe 5 e 29 visto che quel marchio è usato per promuovere yogurt per neonati:

    (http://www.nestlebebe.es/…/nuestros-productos…/nativa)

    “alimenti per neonati” rientra nella classe 5, mentre “prodotti derivati dal latte” nella classe 29.

    Più che una strana “coincidenza” a me questa sembra pura fantasia…

    I due marchi non possono in alcun modo essere confusi, visto che uno tratta un prodotto come la cannabis che non rientra in alcun modo in quelle due classi mentre l’altro vende yogurt, ah no, aspetta, può essere usato anche per “sigarette senza tabacco” e “ortaggi essiccati”, SCOPERTO L’ INGANNO !!

  57. aooo ma cosa chai che non va zi te siamo a ripetere che co sto disegno di legge la puoi autocoltivare fino a 5 piante a capoccia e se non la dichiari non penso nessuno ti denuncerà mai perché dovrebbero prima consultare l’elenco delle piante intestate ad una persona e per controllare ciò serve un mandato e per ottenere un mandato devono esserci prove di un reato

    in canada la legalizzazione è stata fatta a livello medico non ludico quindi non e prevista la coltivazione, stessa cosa in italia a livello medico e legale ma anche se sei malato di cancro e hai una pianta ti imboccano in casa le guardie

  58. scusami ma dopo questo messaggio non capisco più la tua opinione prima dicevi peste e corna di questo disegno di legge del fatto che non si sarebbe potuto coltivare (anche se il disegno lo prevede) e che ci sarebbe stato un monopolio esclusivo nestlè o chissacchi (cosa che ora come ora non si può smentire al 100% ) ora invece la appoggi?
    certo il poter crescere le piante senza dichiararle sarebbe comodo (concordo pienamente) ma poi appunto gia non sappiamo se abbiamo la maggioranza mettersi a aggiungere cose del genere potrebbe ostacolare l’approvazione
    e comunque penso dopo questo disegno di legge sarà difficile che un vicino ti denunci per delle piante in balcone anche perché non può sapere se sono dichiarate o meno XD

  59. Ma ti disturba così tanto la idea che mentre tu la compri dai tuoi amici concessionari del governo io e chi come me preferisce cortivarsela in proprio reclaminino il diritto di poterlo fare senza finire in galera? A me non disturba che tu e chi la pensa come te la compri dai concessionari governativi, non me ne può fregare di meno. Il problema è che quelli come te che invece tentano di difendere il monopolio vorrebbero costringerci a scegliere se comprare le varietà coltivate dal monopolio e con le loro tecniche colturali sulle quali non è possibile intervenire oppure continuare a rischiare ancora la galera. È questo il punto, vorremmo scegliere da noi senza che te e i tuoi amici ci costringeste a scegliere tra la galera o il comprare ai loro prezzi le loro qualità.

  60. @ Mefisto

    Citazione:

    “siano loro a spiegare perché con le dichiarazioni dei luoghi che
    metterebbe i loro amici nella possibilità di fare soldi rendendoci l’erba ci starebbero e invece senza no. Noi abbiamo spiegazione non abbiamo nulla contro la libera scelta di chi volesse comunque comprare dai negozi governativi ma fermo restando che deve esser garantito il diritto alla autocoltivazione e su questo non creeremo mai.”

    Allora, te poni due questioni:

    1) che sia permessa l’autocoltivazione

    2) che chi autocoltivi non debba comunicarlo alla pubblica autorità

    Per quanto rigurada il primo punto non c’é nulla da cedere. Quello è già soddisfatto dal d.d.l dell’intergruppo.
    Per il secondo punto l’ho già detto più su: si tratta di proporre una legge che trovi in Parlamento anche i necessari voti di chi altrimenti non sarebbe d’accordo. Parte dei parlamentari del PD, parte di Scelta Civica, parte Forza Italia, senza questi voti non si va da nessuna parte.
    Questi qui preferirebbero vietare completamente l’autocoltivazione, le altre forze vorrebbero come noi renderla legale senza imporre il dovere di chiedere permessi o dare comunicazioni, il compromesso necessario (NECESSARIO, attenzione al termine che uso) sta nel permettere la coltivazione con obbligo di comunicazione.
    La vecchietta che è stata bomabrdata de ottant’anni della più becera propaganda proibizionista non accetterebbe qualcosa di completamente libero, se però si dice che v’é un qualche controllo dello Stato le cose cambiano.

  61. @ Mefisto

    Citazione:

    “La logica del compromesso al ribasso su i diritti ci ha portato al punto in qui siamo”

    Quel che non riesci a vedere è che finora, dagli anni ’30 del secolo scorso ad oggi, non c’è mai stato nessun compromesso al ribasso sulle sostanze stupefacenti. Semplicemente i potenti hanno deciso ciò che era nel loro esclusivo interesse, e in conflitto con l’interesse generale, e l’hanno reso legge dello Stato. Ti sembra una caso che tutti i partiti (eccetto i radicali) fino agli anni ’90 sono stati tutti (TUTTI) proibizionisti? Questo perché non era permesso al popolo decidere qualcosa di diverso dalla proibizione, PCI o DC o PSI, in questo tema tutti proibizionisti. La domanda era: cosa volete la zuppa o la zuppa? a voi la scelta.
    Purtroppo la cannais è stata resa illegale a livello globale per motivi troppo importanti che non potevano assolutamente essere lasciati alla decisione popolare.

    In primo luogo la criminalizzazione della cannabis è servita per permettere il formarsi e il consloidarsi di un’economia fondata sul combustibili fossili. Ora che l’impianto produttivo e le abitudini delle popolazioni sono consolidate così tanto che per esso la cannabis industriale non è più una seria minaccia, è possibile ri-legalizzarla e guadagnare anche su di essa.
    Secondo motivo sono state le pressioni dell’industria farmaceutica che non potendo brevettare il THC e gli altri componenti naturali della cannabis aveva tutto l’interesse per metterla fuori gioco è stabilizzare e diffondere in modo irreversibile i suoi prodotti di sintesi.
    Un ulteriore motivo è stato l’interesse delle elité mondiali e di parte della classe dirigente a mantenere buona parte della popolazione nell’ignoranza e nella povertà e creare un habitat idoneo allo svilupparsi di diffuse attività criminali (funzionali e innocue per le persone ricche e potenti) che distogliessero l’attenzione dell’opinione pubblica dalle questioni davvero importanti (la creazione di una criminalità diffussa è stata un’ottimo stratagemma per creare un falso problema, un drappo rosso per distrarre il toro se vogliamo usare un’efficace espediente retorico).
    Oltre a questi esistono molti altri interessi – non decisivi come quelli sopra citati – settari che hanno comunque contribuito rendere l’argomento proibizionismo uno degli argomenti politici indiscutibili del Novecento.
    Ora, io mi chiedo sei davvero convinto che la tua volontà di popolano (pari alla mia) possa avere qualche effetto su un tema proibito come questo?

  62. “Leggi cosa accade in Canada e forse ti verrà più di un dubbio, li
    addirittura sono costretti a fumare erba cancerogena irrorata con
    pesticidi dalla Monsanto”

    In canada la regolamentazione dell’industria della cannabis ricreativa è ancora da tutta da scrivere. Per ora infatti si tratta ancora di qualcosa di illecito. Ora al governo non ci sono più i conservatori che hanno dato la stretta a cui si riferiscono nell’articolo della M.M.M.
    Al governo ci sono i liberali Justin Trudeau e se sapessi cos’è il pensiero politico liberale dovresti anche sapere che si trova agli antipodi di quello conservatore in questo tema. Analogie con l’azione di governo precedente sono pertanto improprie.
    Quello che so è che in Uruguay l’autocoltivazione è legale. In Colorado l’autocoltivazione è legale. In Alaska l’autocoltivazione è legale. In Oregon l’autocoltivazione è legale. A Washington D.C. l’autocoltivazione è legale. In alcuni cantoni svizzeri l’autocoltivazione è legale. Nei Paesi Bassi l’autocoltivazione è legale. In Spagna l’autocoltivazione è semi-legale. Nella proposta principale che voterrano in California questo novembre (quella sostenuta anche da Sean Parker e MPP) è prevista l’autocoltivazione legale.
    Insomma, in tutti i posti dove è stata legalizzata finora (ad eccezione dello Stato di Washington, dove comunque questo novembre verrà votato un nuovo referendum popolare per renderla legale) l’autocoltivazione è legale.
    Per fare delle corrette valutazione induttive è necessario avere la visione del contesto complessivo, non basta guardare a quello che ha fatto l’ultimo governo conservatore canadese riguardo la cannabis terapeutica (e nemmeno ricreativa).

  63. Fatto è che se la MMM non avesse denunciato i pericoli di questa truffa della falsa legalizzazione con trucco, finalizzata non al riconoscimento dei diritti di tutti e tutte e alla decriminilizzazione e desanzionamento delle condotte ma al profitto di pochi amici degli amici degli amici, nessuno aveva sollevato il problema. Fatto è che la critiche sono iniziate da poco e a breve si inizieranno a vederne gli effetti come è indiscutibile che loro non hanno la capacità di riempire le piazze a sostegno dei loro interessi probabilmente noi possiamo riempire le piazze a favore del diritto imprescindibile alla autocoltivazione. Quindi il minimo sindacale oltre il quale non scenderemo mai e che tolgano le comunicazioni obbligatorie. Non crediamo che con il monopolio staremmo meglio è neanche che una volta introdotto si possa nuovamente tentare di modificarlo per alcune generazioni almeno. La logica del compromesso al ribasso su i diritti ci ha portato al punto in qui siamo con la svendita dei diritti acquisiti dalle lotte delle generazioni precedenti ad opera di questi politicanti corrotti al servizio della finanza che nel parlamento sono espressione della politica reazionaria di due destre, una mascherata da pseudo sinistra e l’altra della destra dichiarata. Noi a videogioco non ci stiamo, siamo loro a spiegare perché con le dichiarazioni dei luoghi che metterebbe i loro amici nella possibilità di fare soldi rendendoci l’erba ci starebbero e invece senza no. Noi abbiamo spiegazione non abbiamo nulla contro la libera scelta di chi volesse comunque comprare dai negozi governativi ma fermo restando che deve esser garantito il diritto alla autocoltivazione e su questo non creeremo mai.

  64. @ Mefisto

    Citazione:
    “Dicci una cosa ma tu la proposta di legge la preferisci con la
    comunicazione obbligatoria delle tue generalità e luogo di coltivazione
    delle tue piante alla più vicina sede regionale dei monopoli di stato
    oppure senza nessuna comunicazione a nessuno?”

    L’ho già detto in questi commenti come vedrei idealmente la perfetta legalizzazione. Non vorrei altre norme di legge che disciplinino la cannabis se non quelle attualmente adottate per garantire la qualità di qualsiasi vegetale edibile, come le fragole o l’insalata.
    Per cui è ovvio, nel d.d.l preferirei che non ci fosse nessun obbligo di dichiarare l’inizio dell’autocoltivazione alla pubblica autorità.

    Tuttavia, per una questione di pragmatismo, mi rendo conto che il d.d.l non può essere perfetto. perché la legge venga approvata occorre che su di essa converga anche il consenso di forze politiche che non sono aperte come noi sul tema.

    Ecco perché ritengo assolutamente un ottima idea manifestare le nostre richieste anche con la MMM e fare pressione in tutti i modi possibili, ma non per questo ritengo che se alla fine la nostra richiesta non dovesse essere accolta (perché le forze politiche favorevoli facendo due calcoli sui numeri in parlamento ritengono che così un proposta così libertaria non potrebbe passare) dovremmo metterci a chiedere la proposta di legge non passi in toto, perché anche se imprfetta sarebbe un miglioramento e un necessario compromesso. Il punto è che – secondo me – se aspettiamo la proposta di legge perfetta, e osteggiamo completamente tutte le altre, possiamo morire di vechiaia prima di vederla approvata (quella perfetta).
    Inoltre, in un contesto in cui la cannabis viene venduta nei negozi, le nostre richieste per poter continuare a coltivare autonomamente saranno più semplici da sostenere che adesso (cioè sarebbe un passo meno lungo da compiere, una richiesta meno ardita).

  65. Leggi cosa accade in Canada e forse ti verrà più di un dubbio, li addirittura sono costretti a fumare erba cancerogena irrorata con pesticidi dalla Monsanto e che le multinazionali possano essere garanzia di qualità è contraddetto dalla storia mondiale oltre che dal più elementare buonsenso. Sul fatto che poi sotto monopolio si potrà continuare a coltivare illegalmente come ora ho forti dubbi perché sarebbe truffa allo stato e questo nessuno stato lo permetterebbe. Infatti proprio per questo motivo i consumatori in Ohio hanno bocciato con un referendum la Issue 3 pochi mesi fa, esattamente per evitare che una legge con impostazione simile a quella proposta in Italia mettesse tutto sotto monopolio negando la possibilità della autocoltivazione. Poi forse non ci siamo spiegati bene nonostante lo abbiamo più volte scritto o non si vuole capire ma noi chiediamo garanzie, esigiamo la cancellazione della comunicazione obbligatoria dei luoghi di coltivazione e in quel caso la appoggeremmo anche questa PL invece che combatterla . Dicci una cosa ma tu la proposta di legge la preferisci con la comunicazione obbligatoria delle tue generalità e luogo di coltivazione delle tue piante alla più vicina sede regionale dei monopoli di stato oppure senza nessuna comunicazione a nessuno?

  66. La risposta che ti è stata data da Nativa su facebook era prevedibile. Posto che l’impresa ha dichiarato chiaramente di voler mantenere per il momento l’anonimato circa i suoi soci, chi ti ha risposto non avrebbe mai potuto ammetere che Nestlé detiene il marchio. In altre parole, le dichiarazioni di Nativa sotto questo profilo non hanno alcun peso.
    Noi però sappiamo che il marchio Nativa (con i caratteri testuali identici a quelli dell’impresa di franchising della cannabis) risulta registrato presso l’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI), ossia l’ufficio preposto alla gestione dei marchi e del design industriale per il mercato interno dell’Unione europea.

    Il marchio è registrato sotto i codici 5 e 29, non il 31 come ti ha risposto Nativa su facebook. Questo è chiarissimo e inopugnabile, basta guardare il sito dell’UAMI: https://oami.europa.eu/eSearch/#details/trademarks/W10388333
    Le classi 5 e 29 sono quelle giuste per commerciare cannabis perché la classe 29 si riferisce anche a “frutta e ortaggi conservati, essiccati e cotti” mentre la classe 5 a “prodotti farmaceutici e veterinari”.

    La classe 29 inoltre si riferisce anche al latte in polvere, per cui si spiega come marchio sia stato già impiegato finora dalla Nestlé in quell’ambito.

    Comunque, io trovo che quello della Nestlé sia un falso problema.

    Che ci sia o meno la Nestlé (e sembra esserci) non cambia una virgola per l’interesse che abbiamo noi consumatori a vedere approvato il d.d.l dell’intergruppo.

    In ogni caso la nostra condizione migliora rispetto ad adesso.

    Ora infatti:

    1) coltivare cannabis è un reato

    2) detenere cannabis è un illecito amminstrativo con sanzioni anche pesanti

    3) possiamo comprare la cannabis solo da fonti criminali di cui non conosciamo la qualità.

    4) se scoperti a fumare cannabis siamo miancciati di andare al SerT

    Mentre dopo l’approvazione del d.d.l potremo:

    1) comprare la cannabis (sottoposta a controlli qualitativi) all’interno di un negozio.

    2) possedere legittimamente la cannabis senza che nessuno passa dirci nulla (e senza essere minacciati di doverci rivolgere al SerT)

    3) coltivare fino a 5 piante

    A me sembra che ci sia solo da guadagnare con la legalizzazione, anche nel caso che fosse reintrodotto il divieto di coltivare perché in tal caso avermmo comunque i miglioramenti sotto tutti gli altri profili e chi volesse coltivare lo stesso lo farebbe come lo fa adesso. Per cui lo ripeto: è da idioti essere dei consumatori di cannabis e battersi contro la legalizzazione.

  67. Capirai oppure ti farai spiegare da qualche amico se lo hai, lunedì a ora pranzo, ho provato a tentare di evitarli figuracce ma non hai voluto ascoltarmi. Lunedì leggerai il nuovo approfondimento che uscirà su sito e pagina FB della MMM e sarà chiaro chi è che vaneggia. Perdonami se non ti risponderò più ma il livello è troppo basso e non ho intenzione di continuare a perdere tempo con te. Non faccio l’assistente sociale e nessuno mi paga per ciò che faccio al contrario di coloro che tentano di difendere questa truffa, che com’è noto è un business da circa 8 miliardi di euro all’anno. Non risponderò più ai tuoi insulti che chiunque può leggere e comprenderne la evidente motivazione di fondo. Passo e chiudo.

  68. guarda quello che sta a fa na figuraccia sei tu che gridi al complotto e parli a vanvera senza nemmeno capire quello che dici

  69. Vedo che la pensiamo allo stesso modo,
    E giustamente non ti basta la mia parola
    Non avevo linkato solo per la facile reperibilità delle informazioni
    Te lo dico perche dopo un paio di giorni che avevo letto l’articolo ne stavo parlando con mi madre e lei se ne esce con : ma era il latte che ti compravo quando eri un bebè.
    allora ho pensato urge controllare ho googlato Nestlé nativa ed e apparso un latte in polvere lo becchi subito non serve linkarlo
    Oltretutto lo stesso giorno che ho letto l’articolo ancora ignaro di ció avevo scritto un post sulla pagina facebook di nativa chiedendo perche la Nestlé avesse quel brevetto ed e stata molto chiara nel rispondemi tra le altre cose mi hanno detto appunto che loro sono registrati sotto il 31 che e diverso dal 5 e il 29 link:
    https://www.facebook.com/NativaFranchising/posts/958038847613467
    Quindi per me non ce dietro la Nestlé anche se devo ammettere che all’inizio ero convinto del contrario ma il sapere che ce un latte in polvere che ha tale nome… Dopo essere venuto a conoscenza del latte in polvere mi pare strano laccostare i due tipi di brand cosi diversi

  70. Insisti pure? Gia ti ho detto che a breve uscirà approfondimento, confermiamo ogni virgola e rilanciamo, tu continua pure, io ho provato ad avvisarti per evitare ulteriori figuracce ma fai pure come meglio credi, solo che poi non potrai dire che non ti avevo avvisato. A domani per commentare il prossimo articolo.

  71. @ Piergiorgio Liverani

    Scusa ma qui ovviamente nessuno afferma di avere certezze in merito. Nell’articolo semplicemente sono esposti indizi che paiono idonei a sorreggere la tesi per cui la Nestlé ha registrato il marchio nelle classi 5 e 29. In altre parole gli indizi a disposizione permettono razionalmente di maturare un più che legittimo sospetto.

    Ora, te affermi che il marchio è registrato solo nella classe 31. Tu su cosa sorreggi questa tua affermazione? Perché a parte la tua parola non fornisci nessuna fonte consultabile (a differenza dell’articolista, per cui le tue affermazioni sono meno plausibili delle sue).

    Citazione:
    “cerca su google se non ci credi”

    Questa non è una fonte, se vuoi venire a sostenere qualcosa linka puntualmente la fonte a sostegno delle tue affermazioni.

    Citazione:
    “il fatto che mi documento prima di scrivere qualcosa non dovrebbe essere deriso”

    Ti sei documentato ma non sei stato ingrado di condividere con i tuoi interlocutori i documenti che hai consultato. Per chi ti ascolta è come se non ti fossi documentato. Le tue sono solo parole in libertà.

  72. tu invece hai letto o soprattutto capito,
    “cito testualmente”:
    Non abbiamo prove certe per affermare connessioni tra il gruppo imprenditoriale “all’indirizzo web” http://www.cannabisnativa.it e laNestlé, quindi esponiamo quanto trovato in rete senza giungere a conclusioni.

    oltretutto la nestlè ha in commercio tuttora un latte in polvere che si chiama nativa dal 1972 come dicevo cerca su google se non ci credi.

    Nativa ha affermato di essere registrata nella classe 31
    e comunque il fatto che mi documento prima di scrivere qualcosa non dovrebbe essere deriso perché senno faremmo tutti come te che apri la bocca e gli dai fiato sparando sentenze

  73. Cercando su internet ma che bravo, bella forza è nell’articolo il link, ma hai letto e soprattutto capito cosa sono le classificazioni di Nizza? Hai capito cosa consentono le classi 5 e 29? Sei proprio sicuro che siano solo per il latte in polvere? Temo che stai per fare una figuraccia e a breve capirai perché seguendo i nuovi approfondimenti in uscita sul sito della MMM.

  74. comunque cercando su internet nativa è registrato dal 1972 appunto dalla nestle ma per la produzione di latte in polvere dunque scoperto ciò mi sa che forse non avremo nessuna lobby che spinge per la legalizzazione come si pensa

  75. Piuttosto tu che insistito col contrabbando, il contrabbando e quando trasporti ad esempio delle sigarette in aereo e mon le dichiari non centra con la coltivazione: cioè facendo un paragone col tabacco come dicevi tu ce un monopolio con delle limitazioni ovviamente ma ognuno e libero di coltivare anche con gli alcolici se ci pensi ce il monopolio però ci sono tantissimi alcolici diversi e ad esempio le birre artigianali e nessuno ti vieta di distillarti un bel grappino se ne hai la voglia ei mezzi nel disegno di legge e detto chiaro e tondo che si può coltivare 5 piante a persona ma anche se dovessero vietarne la coltivazione per incentivare le vendite cosa che mi pare strana la coltivazione sarebbe più semplice visto che dopo una regolamentazione la cannabisnon sarà più un tabù come lo e ora

  76. Perche in effetti meglio alimentare un mercato totalmente nero che porta la maggior parte dei soldi alle mafie

  77. Ho paura che l’unica cosa che potrai contribuire a riempire, con la tua ottusa avversione al d.d.l, sono le galere!
    Non mi stupirei se venissi a sapere che per fare tutta questa guerra alla legalizzazione della cannabis sei in realtà pagato dai settori più conservatori della destra italiana.

  78. Senti io capisco che la disoccupazione ti ha dato un lavoro di merda e sei pagato per arrampicarsi sugli specchi e tentare infinite la pillola ma il fatto è che la tua è una missione impossibile. Hai detto che tanto non cambierebbe nulla che come coltiviamo ora potremmo poi continuare a farlo sotto monopolio, che per contrabbando non si finisce in galera e altre assurdità simili. Se è quando venisse trasformata in legge questa proposta indecente contro la quale assisteremo sempre e a breve riempiendo le piazze, coltivare cannabis fuori dal monopolio sarà CONTRABBANDO E SU QUESTO NON CI PIOVE. LE PENE PREVISTE PER CONTRABBANDO SARANNO ANCORA PIÙ GRAVI DELLE ATTIALI. Quindi torna dai tuoi padroni e fatti affidare un’ altro lavoro. Anche perché se leggono le cazzate che hai scritto su questa pagina ti licenziano loro stessi.
    Poi magari vedi se riesci a trovare un lavoro onesto e dignitoso invece che fare il servo a questi sciacalli, passo e chiudo.

  79. @ Mefisto

    Citazione:

    “con contrabbando o comunque violazione dei monopoli”

    O è uno o è l’altro. Ti ho spiegato (e la cosa dovrebbe persino essere scontata) che il contrabbando non c’entra nulla con l’autoproduzione.

    Te hai postato un legge che tratta di contrabbando, non di vilolazioni del monopolio di Stato per autoproduzione e autoconsumo di una sostanza.

    Ad ogni modo il discorso ha preso una via morta perché attualmente non esiste ovviamente nessuna legge che reprima l’autocoltivazione di cannabis per violazione del monopolio di Stato.
    Ma io non metto in dubbio che se in futuro – dopo l’approvazione della legge dell’integruppo – l’autocoltivazione venisse nuovamente resa illegale (e non è detto che ciò debba avvenire per forza) verrebbero immediatamente approvate ex novo (e senza alcun problema) delle sanzioni penali o amministrative per reprimere la condotta.
    Ciò che sostengo io è che nel complesso i consumatori di cannanbis si troverebbero comunque in una situazione migliore di quella attuale, e tanto basta per appoggiare il d.d.l.

    P.S.
    E’ curioso come continui a offendermi dicendo che lavoro per qualcuno solo perché sostengo le legalizzazione (imperfetta) della cannabis che comunque sarebbe un bel passo avanti rispetto al presente.
    Dimostri un’ingenuità allucinante. Davvero vivi così tra le nuvole da non capire che se non esiste un interesse delle imprese non si muove una foglia nella legge del capitalismo?
    E quindi cosa dovremmo fare secondo te? respingere la legalizzazione? la fine della nostra criminializzazione? Stando ai toui discorsi dovremmo lasciarci morire di fame e andare in giro nudi perché la produzione e la distribuzione di alimentari e di capi di abbigliamento sono dominate dalle multinazionali.

    Svegliati! per favore (e per tutti i consumatori che ora sono trattati da criminali e che potrebbero non esserlo più tra non molto grazie all’intergruppo).

  80. Si ok, ma preferisco smettere di fumare che ingrassare ‘sti porci.

  81. Ora i reati previsti per il contrabbando per il tabacco ovviamente sono relativi alla importazione delle sigarette visto che nessuno si coltiva campi in italia clandestini e per lo più la normativa si concentra sulla importazione alle frontiere. Questo non significa che produrre in italia tabacco alcolici o tutto ciò che è sotto monopolio è legale e non punibile con contrabbando o comunque violazione dei monopoli e questo centra con la autoproduzioni della cannabis o meglio c’entrerá se e quando chi ti paga riuscisse a mettere sotto monopolio anche la cannabis.
    Ma proprio non ti vergogni ad affermare che per violazione del monopolio e quindi contrabbando non si finisce in galera e ci si salva con sanzioni amministrative? La disoccupazione ti ha dato un lavoro veramente di merda

  82. Ti basta solo la prima parte o devo copiare e incollare tutto il testo, per contrabbando si finisce in galera e poi si pagano salatissime sanzioni, ma possibile che pagano uno come te per sto lavoro? Stanno veramente a pezzi allora.
    http://www.camera.it/parlam/leggi/01092l.ht

    Indici delle leggi
    Indici delle leggi

    Legge 19 marzo 2001, n. 92

    “Modifiche alla normativa concernente la repressione del contrabbando di tabacchi lavorati”

    pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 79 del 4 aprile 2001

    Art. 1.

    (Modifiche al testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43, e successive modificazioni)

    1. Al testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

    a) dopo l’articolo 291 sono inseriti i seguenti:

    «Art. 291-bis. – (Contrabbando di tabacchi lavorati esteri). – 1. Chiunque introduce, vende, trasporta, acquista o detiene nel territorio dello Stato un quantitativo di tabacco lavorato estero di contrabbando superiore a dieci chilogrammi convenzionali è punito con la multa di lire diecimila per ogni grammo convenzionale di prodotto, come definito dall’articolo 9 della legge 7 marzo 1985, n.76, e con la reclusione da due a cinque anni.

    2. I fatti previsti dal comma 1, quando hanno ad oggetto un quantitativo di tabacco lavorato estero fino a dieci chilogrammi convenzionali, sono puniti con la multa di lire diecimila per ogni grammo convenzionale di prodotto e comunque in misura non inferiore a lire 1 milione.

    Art. 291-ter. – (Circostanze aggravanti del delitto di contrabbando di tabacchi lavorati esteri). – 1. Se i fatti previsti dall’articolo 291-bis sono commessi adoperando mezzi di trasporto appartenenti a persone estranee al reato, la pena è aumentata.

    2. Nelle ipotesi previste dall’articolo 291-bis, si applica la multa di lire cinquantamila per ogni grammo convenzionale di prodotto e la reclusione da tre a sette anni, quando:

    a) nel commettere il reato o nei comportamenti diretti ad assicurare il prezzo, il prodotto, il profitto o l’impunità del reato, il colpevole faccia uso delle armi o si accerti averle possedute nell’esecuzione del reato;

    b) nel commettere il reato o immediatamente dopo l’autore è sorpreso insieme a due o più persone in condizioni tali da frapporre ostacolo agli organi di polizia;

    c) il fatto è connesso con altro reato contro la fede pubblica o contro la pubblica amministrazione;

    d) nel commettere il reato l’autore ha utilizzato mezzi di trasporto, che, rispetto alle caratteristiche omologate, presentano alterazioni o modifiche idonee ad ostacolare l’intervento degli organi di polizia ovvero a provocare pericolo per la pubblica incolumità;

    e) nel commettere il reato l’autore ha utilizzato società di persone o di capitali ovvero si è avvalso di disponibilità finanziarie in qualsiasi modo costituite in Stati che non hanno ratificato la Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato, fatta a Strasburgo l’8 novembre 1990, ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 9 agosto 1993, n. 328, e che comunque non hanno stipulato e ratificato convenzioni di assistenza giudiziaria con l’Italia aventi ad oggetto il delitto di contrabbando.

    3. La circostanza attenuante prevista dall’articolo 62-bis del codice penale, se concorre con le circostanze aggravanti di cui alle lettere a) e d) del comma 2 del presente articolo, non può essere ritenuta equivalente o prevalente rispetto a esse e la diminuzione di pena si opera sulla quantità di pena risultante dall’aumento conseguente alle predette aggravanti.

    Art. 291-quater. – (Associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri). 1. Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti tra quelli previsti dall’articolo 291-bis, coloro che promuovono, costituiscono, dirigono, organizzano o finanziano l’associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a otto anni

  83. Stai farneticando! basta leggere l’inizio dell’articolo di Altalex che hai postato per capire che il contrabbando riguarda solo “chi, con dolo, sottrae (o tenta di sottrarre, vista la disposizione di cui all’art. 293 T.U.L.D.) merci estere
    al sistema di controllo istituito per l’accertamento ed alla
    riscossione dei diritti doganali e, segnatamente, dei diritti di confine […]”.

    Dimmi tu che c’entra questo con l’autoproduzione.

    Ad ogni modo quello che abbiamo detto finora è sufficiente per far capire a chi legge che le tue argomentazioni sono radicalmente infondate.

    Te affermi (in base a non si sa quali norme, forse quelle della tua fantasia) che in seguito alla legalizzazione della cannabis le sanzioni per la sua coltivazione personale diventeranno la reclusione “dai 5 ai 7 anni e multe dai 5 ai 25 euro a grammo”.
    Finché non fornisci dei riferimenti legislativi precisi le tue parole valgono meno di zero (e per fortuna).
    Mi spiace ma d’ora innanzi ti risponderò solo se farai dei riferimenti normativi precisi e puntuali, altrimenti parliamo a vuoto.

  84. Ancora insisti, hai affermato che per contrabbando non si va in galera e che te la cavi solo con una multa, ma quanto ti pagano per sto lavoro di merda?

  85. @ Mefisto

    Citazione:
    “Affermare che è un reato solo amministrativo è fantascienza.”

    L’unica cosa fantascientifica è parlare di “reato amministrativo”, in quanto i reati sono previsti solo dalla legge penale. Illecito penale è sinonimo di reato. L’illecito amministrativo non è un reato.

    Ciò è sufficiente per capire che le tue considerazioni interpretative del d.d.l dell’intergruppo sono totalmente inaffidabili (se non conosci una distinzione così basilare vuol dire che non sai nulla di diritto).

    Il d.d.l. dell’intergruppo semplicemente:

    – autorizza la coltivazione e la vendita di cannabis sotto licenza (come avviene per gli alcolici).

    – legalizza totalmente il consumo di cannabis in luoghi privati, per cui se ti dovessero suonare i carbinieri potresti aprirgli la porta con un cannone in bocca e non potrebbero più dirti nulla (ora come ora invece ti manderebbero dal prefetto e seguirebbero sanzioni amministrative).

    – legalizza la coltivazione fino a 5 piante di cannabis a testa (autonomamente o in associazione con altri consumatori).

    Questo è il disegno di legge, se ci si oppone a questo vuol dire che si fanno gli interessi di Giovanardi! non dei consumatori di cannabis e della società nel suo complesso!

  86. Non sai di cosa parli, il contrabbando è un reato penale molto grave e non ho intenzione di continuare a perdere tempo con chi è evidentemente in malafede, prevede aspre condanne e salatissime penali oltre che il sequestro cautelativo dei beni perché lo stato deve tutelarsi proteggendo le proprie entrate. Affermare che è un reato solo amministrativo è fantascienza.

  87. A qunato mi risulta la violazione del monopolio di stato comporta sanzioni amministrative, per cui non è vero che ci sarebbe un inasprimento delle pene come dici tu, dato che ora come ora per la coltivazione di cannabis è prevista la galera!
    Se hai riferimenti normativi precisi (numero della legge, articolo, comma) falli presenti, altrimenti parliamo del nulla in tema giuridico.
    Per parafrasarti: ho paura che sia tu a scrivere sotto dettatura, perché l’opposizione al d.d.l dell’intergruppo fa il gioco della Meloni e a Giovanrdi & Company.

  88. Solo che adesso se ti prendono con due o tre piante anche se la legge dice altro, sempre più sentenze assimilano le piccole coltivazioni personali a uso personale. Dopo invece in regime di monopolio sarebbe contrabbando con pene molto più severe, sarebbe truffa allo stato.quindi non mentire! Dopo la autovoltivazione sarebbe molto più pericolosa di ora, non capisco se veramente non ci arrivi a capire oppure scrivi sotto dettatura come già ti ha detto Attilio, comunque dubito che tu abbia mai coltivato una pianta altrimenti non scriveresri queste cose.
    Leggi cosa significa la proposta dell’intergruppo per il monopolio che tanti ti scaldo nel tentativo di proteggere, irrigidimento sul sito della MILLION MARIJUANA MARCH.

  89. @ Attilio Hollige

    Citazione:
    “Non siamo riusciti a far nulla? In Italia ci sono milioni di coltivatori
    sia outdoor che indoor. Le forze del (dis)ordine non ce la fanno a
    stare dietro a tutti”

    Stiamo parlando da un punto di vista giuridico, non di fatto. Dopo novant’anni di lotte le persone vengono ancora messe in galera perché coltivano la cannabis. Questi sono i risultati.

    Citazione:
    “E quando si espone la triste verità dei pesticidi che vengono spruzzati senza alcuno studio?”

    Perché l’erba e il fumo che acquistiamo ora in piazza che garanzie dà sulle sostanze di taglio che contiene?

  90. Calacola poi che una volta che sarà legale in regime di monopolio (anche se con divieto di autocoltivazione) potrai comunque coltivare illegalmente così come puoi fare adesso. Non è che ora puoi coltivare legalmente, per cui non c’è nulla da perdere nel vedere approvato il D.d.l. dell’intergruppo (tantopiù che per ora è prevista la possibilità di autocoltivare, per cui se ci sarà una battaglia da portare avanti lo si potrà fare quando e se tale previsione verrà rimossa, non ora che il disegno di legge è favorevole).
    E’ corretto evidenziare i punti critici e sottoporli all’attenzione delle forze politiche, ma in ogni caso trovo davvero masochistico avversare un d.d.l che dopo un secolo di persecuzioni restituirebbe dignità sociale a una minoranza quale siamo noi consumatori di cannabis.

  91. E invece non hai risposto proprio per nulla. Non fai altro che accusarmi di servilismo e fai riferimenti a un presunto progresso raggiunto finora che non capisco quale sia. Dopo novant’anni le persone vengono ancora criminalizzate per l’utilizzo di cannabis. Questi sono fatti. A mio avviso se noi consumatori dovessimo avversare il D.d.l dell’intergruppo non otterremmo altro che rallentare il passaggio dall’attuale stato di criminalizzazione ad uno stato di legalizzazione (che per quanto imperfetta sarà comunque un gran passo avanti). Il mio è pragmatismo. Se fare una cosa (per quanto idealmente nobile) è impossibile, e anzi controproducente, bisogna farsene una ragione e agire di conseguenza.

  92. Già ti avevo risposto ma non ti è bastato e hai insistito costringendomi mio malgrado a dovere infierire; grazie al cielo la UMANITÀ non è composta solo da servi ma anche da chi dice no ed e grazie a costoro si è riusciti a progredire oltre la barbarie, non certo grazie a sudditi come te che lascerebbero tutto invariato prostrandosi a zerbino sotto i piedi dei prepotenti.

  93. Ottimo articolo, interessante e fuori dal coro. Mi sembrava strano che quei poveracci in via d’estinzione (i politici) ne facessero una buona. Ma cosa credono di fare? Poveri illusi credono di poter comandare l’uomo nato libero? Non si rendono proprio conto che sono finiti? A me fanno un po pena sinceramente, oltre che schifo!

  94. Ma cosa vai farneticando? Non siamo riusciti a far nulla? In Italia ci sono milioni di coltivatori sia outdoor che indoor. Le forze del (dis)ordine non ce la fanno a stare dietro a tutti. E’ proprio per questo che i governi sono costretti a dare questa parvenza di progressismo. E poi li leggi gli articoli prima di commentare o sei solo capace di scrivere sotto dettatura? O ti è sfuggito proprio il pezzo in cui si evince che le 5 piante dell’attuale disegno di legge non sono altro che un’esca per quei (pochi) che ancora si fidano di quei poveri sociopatici che siedono in parlamento o nelle sale dell’alta finanza? E quando si espone la triste verità dei pesticidi che vengono spruzzati senza alcuno studio? Altrimenti vuol dire che sei proprio uno di quelli che ci guadagnerebbe se questo progetto diabolico dovesse andare in porto! Comunque sappiate che la gente è stufa e i fucili non ce li hanno solo in America!
    A buon intenditor…

  95. Al di là degli slogan ad effetto. Prova a rispondere al mio quesito: perché, se per 90 non siamo riusciti a far nulla perché la cannabis non fosse criminalizzata, ora che i think tank hanno deciso di legalizzarla in regime di oligopolio, pensi che riusciremmo a fare qualcosa? Non ti pare un’impresa ancora più impossibile di quella che non ha dato nessun frutto in precedenza?

  96. La umanità non è stata sempre e solo composta da sudditi sottomessi ma anche è per fortuna da resistenti che hanno avuto la dignità di alzarsi per reclamare libertà ed è grazie a costoro se pericolose dittature e orridi regimi sono stati rovesciati. Le madri di Plaza de Mayo amavano dire, quando per decenni in una delle dittature più feroci della storia del pianeta, non hanno mai smesso di esigere verità è giustizia, una frase che spero possa farti riflettete abbandonando servili rassegnazioni utili a giustificare il peggio della storia umana come ineluttabile: LA UNICA BATTAGLIA CHE SICURAMENTE SI PERDE È QUELLA CHE SI RINUNCIA A COMBATTERE.

  97. Un’analisi lucida a mio parere. Ma non pensate di combattere contro i mulini a vento?
    Se la cannabis è stata resa illegale 90 anni fa per l’interesse di pochi potenti ed è rimasta illegale finora senza che riuscissimo a fare nulla per cambiare le cose; ora che questi stessi potenti (o meglio i loro successori) hanno deciso di lucrarci legalmente, siete davvero così illusi di poter fare qualcosa per mandare all’aria i loro piani?
    Oltretutto non credete che il monopolio della cannabis sarebbe comunque un gigantesco passo avanti rispetto all’attuale sua criminalizzazione? (perché l’alternativa è solo quella, facciamocene una ragione).

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